ASTI – I consiglieri di minoranza Mario Malandrone (Ambiente Asti), Gianfranco Miroglio (Verdi- Europa Verde), Mauro Bosia e Vittoria Briccarello (Uniti si può), Massimo Cerruti (Movimento 5 stelle) e Paolo Crivelli (Prendiamoci cura di Asti) hanno raccolto le segnalazioni degli abitanti di corso Matteotti, piazza Marconi e zone limitrofe, che rimarcano un disagio nel quartiere per problemi di varia natura: risse, abbandono di rifiuti, caos anche in piena notte.
Spiegano i consiglieri: “La gente è insicura. Le aggregazioni avvengono in particolare la sera e la notte, intorno ad alcuni esercizi che vendono bevande alcoliche sotto costo e senza controlli. Non sono rari i momenti di aggressività e violenza tra gruppi, così come frequenti sono le minacce ai cittadini residenti, costretti, dopo una certa ora, a non uscire di casa”.
I Consiglieri rimarcano uno scarso controllo del territorio: “Interventi e passaggi non coordinati da parte delle forze dell’ordine e assenza di strumenti e supporti tecnologici destinati a garantire il monitoraggio dell’area. Gli esercizi di zona reggono a fatica la normale attività produttiva”.
Secondo i consiglieri, inoltre, le agenzie immobiliari “con sommaria imprenditorialità, dopo aver indirizzato i destini dell’area svilendo un quartiere storico e anche emotivamente coinvolgente (corso industria, le villette dei ferrovieri etc), hanno finito per certificare il deprezzamento degli immobili”.
I consiglieri rimarcano l’incuria, il degrado territoriale e la quasi totale assenza di iniziative di rivitalizzazione del quartiere, oltre all’aumento del traffico causato dai lavori sul cavalcavia Giolitti che fa insorgere nuovi disagi agli abitanti della zona.
“Di tutti questi temi abbiamo avuto modo di parlare in alcuni incontri con gli abitanti, l’ultimo dei quali svoltosi in sede Cgil. Abbiamo avuto conto della disponibilità e volontà del Sindaco a studiare soluzioni”.
“Nel ribadire che per corso Matteotti e dintorni sono necessari non interventi temporanei, ma un’attenta analisi delle singole problematiche e una conseguente individuazione di risposte specifiche, nel sottolineare che l’articolazione dei temi non può che far pensare a un progetto di “patto di zona”, con l’individuazione di percorsi (obiettivi di educazione e di socialità condivisi) e di strumenti per concretizzarli, come opposizione/minoranza, ritenuta inefficace nei tempi e nei modi, una semplice interpellanza, abbiamo scelto di offrire alla amministrazione la nostra disponibilità e le nostre competenze per affrontare in spirito di impegno civico un nodo della vita cittadina prima che si trasformi irreversibilmente in emergenza”.