Asti, corso di politica: il coordinatore Locci e l’On Marcello Coppo rispondono alle critiche mosse dal PD

ASTI – Il dottor Emanuele Locci, coordinatore del corso “Istituzioni e Politica”, promosso dall’Istituto Stato e Partecipazione e in programma dal 24 febbraio, ha inviato una nota in risposta alle critiche del PD (articolo qui).

Sorprende il comunicato dei consiglieri comunali del Partito Democratico astigiano, da amministratore con vent’anni di esperienza pensavo che il ruolo dei rappresentanti del territorio fosse quello di impegnarsi per migliorare la qualità della vita e le prospettive di sviluppo della comunità amministrata e non quella di rilasciare patenti di legittimità alle attività di formazione organizzate dalle associazioni o discutere riguardo agli inquilini che pagano l’affitto ad altri enti pubblici fuori dalla loro competenza istituzionale come sono, per l’appunto, le Università (sì, paghiamo l’affitto, l’occupazione non è nella nostra cultura).

Ma appurato come la frequenza del corso sia necessaria ai colleghi del PD, peraltro assolutamente aperto alla loro partecipazione, vorrei spiegare che l’Istituto Stato e Partecipazione non è legato ad alcun partito politico, ma anzi promuove il dialogo con tutte le parti politiche e intellettuali, dalla sinistra ai conservatori, tanto più in un’epoca in cui i vecchi schemi politici raccontano sempre meno la realtà delle posizioni in campo.

L’obiettivo è una crescita culturale costante mirante ad attrarre a sé le migliori forze interessate ai temi sociali e a stimolare riflessioni del più ampio respiro possibile, in un’ottica multidisciplinare e capace di ispirare le decisioni politiche locali e nazionali. L’Istituto annovera nel suo comitato scientifico rettori e docenti proveniente da diverse università italiane, pubblica riviste che animano il dibattito su temi di attualità affrontati da molteplici prospettive ed organizza eventi che vedono la partecipazione dei vertici istituzionali ed economici dell’Italia.

Il PD astigiano, anziché biasimare un’opportunità di formazione e di pluralismo nel suo territorio, farebbe meglio a partecipare al nostro corso. In ogni caso, per scongiurare ideologiche azioni squadriste della sinistra contro l’incolpevole sede di UniAstiss, per senso di responsabilità e per la serenità del corso, abbiamo scelto di cambiare la sede istituzionale del suo svolgimento.

Dott. Emanuele Locci

Riceviamo e pubblichiamo integralmente anche la nota a firma dell’On Marcello Coppo

Un bel tacer non fu mai scritto. Il PD non perde l’occasione da un lato per dimostrare il suo squadrismo culturale da una parte e dall’altro di coprirsi di ridicolo, attaccando un istituto di assoluto livello istituzionale tanto da essere invitato anche nelle commissioni parlamentari. Certo secondo loro era più prestigioso il corso promosso dal Gruppo Consiliare Uniti si Può di Asti, quella sì una organizzazione chiaramente politica, nella Casa del Popolo solo un anno fa, ugualmente valido per i PCTO formativi degli studenti, che però anziché formare sull’attività delle istituzioni del Paese. Iniziativa su cui noi non abbiamo detto nulla proprio perché pluralisti. Un corso che indottrinava con temi quali Gramsci e addirittura l’attività delle cooperative della moglie di Soumahoro nell’ambito di una lezione su “sfruttamento e caporalato”. La solita sinistra che pensa che gli altri facciano ciò che loro fanno per indole: censurare gli altri e indottrinare ideologicamente. Già questo segna la differenza tra un corso ideologico come quello promosso nella sede faziosa della Casa del Popolo e quello organizzato da un’associazione apartitica in una sede istituzionale neutra e di cui viene pagato l’affitto. Voglio stigmatizzare il comportamento del PD che ancora una volta toglie ogni dubbio riguardo la sua avversione al pluralismo. Vorrei esprimere la mia massima solidarietà all’Istituto Stato e Partecipazione che, per il solo fatto di avermi voluto tra i docenti, deve ora subire la macchina del fango della sinistra astigiana. Mi permetto anche una chiosa su una persona rispettabilissima e di alto profilo culturale come Caio Mussolini che ha sì un cognome ingombrante ma che è un libero cittadino italiano. D’altronde non possono essere imputati a lui le azioni di un suo avo. Se pensiamo che persino il defunto presidente emerito Giorgio Napolitano, un comunista doc, inneggiante ai carri armati sovietici che schiacciavano studenti e lavoratori, politico osannato a sinistra, ha avuto ruoli importanti nella gerarchia fascista, penso che, a maggior ragione, una persona come Caio Mussolini dovrebbe essere valutato per le sue azioni e non per quelle di altri. Nella sua vita ha servito l’attuale Repubblica Italiana nella Marina militare come ufficiale, è un manager affermato e parla tre lingue. Se ti iscrivi al PD fai il condono del passato, comprese le generazioni precedenti, così funziona da loro. Io però sono di destra, non sono fascista, ma stiano tranquilli, di sinistra o comunista non lo sarò mai e me ne vanto.

Marcello Coppo

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