ASTI – In occasione della Giornata Internazionale della Donna l’Asl At ha presentato questa mattina due iniziative che sottolineano l’impegno dell’azienda e delle istituzioni a tutela delle donne e degli operatori sanitari tutti.
Nella sala d’attesa del reparto di Cardiologia, al piano 1 dell’Ospedale, è stata installata una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne (qui articolo). L’iniziativa è stata promossa dal dottor Marco Scaglione, primario della Cardiologia, e realizzata grazie alla generosità della famiglia astigiana Pivato. Il messaggio che accompagna la panchina recita: “Se sei vittima non hai colpe, chiedi aiuto al 1522”.
Il progetto delle #panchinerosse è stato ideato dagli Stati Generali delle Donne ed oggi il circuito è presente in tutta Italia, da Nord a Sud, in Europa, America Latina e in Asia. “Per noi non è solo un simbolo, è un richiamo al dovere dell’impegno quotidiano contro ogni forma di violenza”, ha sottolineato il direttore generale dell’Asl At, Francesco Arena. Foltissima la platea di enti, istituzioni e operatori che hanno partecipato all’evento.
La prevenzione della violenza contro gli operatori sanitari è al centro della seconda iniziativa illustrata questa mattina con l’intervento congiunto del Prefetto di Asti Claudio Ventrice, del Questore di Asti Marina Di Donato e del Comandante provinciale dei Carabinieri Paolo Lando.
L’Asl At ha messo a punto un piano per il potenziamento della sicurezza in Pronto Soccorso, dove di recente si sono verificati diversi episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari.
Verranno resi più sicuri gli accessi in Pronto soccorso con il posizionamento di porte automatiche azionabili solo dagli operatori; verrà raddoppiato il servizio di vigilanza notturna con guardia privata a carico dell’Asl e contemporaneamente verranno implementati i passaggi delle pattuglie della Polizia di Stato e del Comando provinciale dei Carabinieri. Il Questore ha inoltre precisato che sarà fatto il possibile per potenziare il presidio di pubblica sicurezza interno all’Ospedale.
Il piano di interventi è stato concordato con la Rappresentanza sindacale unitaria dell’Asl At (CGIL – CISL – UIL – FIALS – NURSIND – NURSING UP) che è intervenuta all’incontro con la stampa affidando un messaggio unitario all’infermiera Roberta Bertero: < In più di 7 casi su 10, infatti, le vittime sono donne, in linea con la composizione per genere dei lavoratori nel settore. Tra le professioni più colpite gli infermieri, seguiti dagli operatori sanitari mentre i medici incidono in percentuale minore.
Le aggressioni sono tornate ad aumentare dopo il biennio 2020-21 quando l’accesso alle strutture ospedaliere e assistenziali è stato fortemente limitato a causa dell’emergenza Covid.
Quello che ferisce di più è il fatto che, nel maggior numero dei casi, ad aggredirci sono proprio coloro che vengono a chiederci aiuto, ovvero pazienti o parenti di pazienti. Le minacce e le aggressioni non migliorano di certo il processo di cura, non limitano i tempi di attesa ma rendono soltanto difficile il nostro lavoro.
La possibilità di incrementare la presenza di due guardie, in sorveglianza notturna attiva, nei punti nevralgici dell’ospedale, accompagnata dagli interventi strutturali e ad una maggiore presenza di Carabinieri e Polizia in determinati momenti della notte sono indubbiamente passi in avanti ottenuti grazie ad una sinergia tra i lavoratori da noi rappresentati e l’Azienda, nella speranza che, in futuro, tali aggressioni siano mitigate da un maggiore controllo, ma anche da una maggiore consapevolezza nell’utenza ospedaliera che il personale, operando in serenità, offre la sua massima professionalità nel rispetto assoluto della salute del paziente>.
Il 12 marzo si celebrerà per la terza volta la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”: <Medici, infermieri, tecnici delle professioni sanitarie, operatori sanitari e socio sanitari sono la nostra risorsa più preziosa – ha concluso il direttore generale dell’Asl At – ogni euro speso per la loro sicurezza non è un costo ma un investimento inderogabile. Se gli interventi pianificati non saranno sufficienti faremo tutto il possibile per incrementarli. Un sentito ringraziamento va al Prefetto di Asti, al Questore e al Comandante provinciale dei Carabinieri che hanno prontamente dato seguito alla richiesta collaborazione per aumentare la sicurezza del nostro Ospedale e la salvaguardia degli operatori che quotidianamente si adoperano per la salute pubblica>.