Una novità tutta astigiana e fresca di immissione sul mercato, l’Aceto di vino Moscato biologico Bio Bacco prodotto da Gianfranco Torelli dell’Azienda Agricola Mario Torelli di Bubbio, primo produttore italiano di vino biologico.
A corredo delle rinomate produzioni enoiche di Canelli docg, Moscato d’Asti docg, Nizza docg e Altalanga docg, da qualche settimana, il viticoltore e vignaiolo Torelli, altresì vice presidente della Coldiretti Provinciale di Asti, ha lanciato la nuova produzione di tre diverse tipologie: di vino Moscato, di vino rosso e di vino Barolo.
A salutare con entusiasmo il debutto in società dell’Aceto di vino Moscato Bio è stato sia il mercato interno, col primato di interesse da parte della Langa astigiana, sia quello estero, con una prima esportazione appena effettuata in Svizzera.
Grande la soddisfazione di Torelli, così, come alte sono le aspettative per questo nuovo prodotto che rientra a pieno titolo nella tradizione agricola piemontese e può affiancare, a pieno titolo, prodotti come le grappe, i brandy e i vermouth.
“Fino a 5anni fa – spiega Torelli, – l’aceto di vino artigianale non era commercializzabile, in quanto, prodotto con il 100% di vino, contiene una piccola percentuale di alcol. Con l’ultima edizione del Testo Unico del vino, poi, è stata messa una “pezza” e, se l’aceto è artigianale ed è prodotto da aziende agricole, è possibile produrlo con una percentuale massima di alcol fino a 4 gradi”.
Trattasi di un aceto 100% di vino “venuto al mondo” dopo due anni di “gestazione”, che si distingue per una buona acidità del 9% e che si può degustare, quasi, come un vino.
“L’aceto di vino Moscato bio, ottenuto da fermentazione statica e maturazione in piccoli recipienti da 12 a 15 mesi, previa un’acidificazione, a sua volta, durata dai 6 ai 9 mesi, si presenta con una luminosità molto accentuata ed è di colore dorato – prosegue Torelli. – I profumi, intensi e delicati allo stesso tempo, rimandano a quelli dal carpione piemontese. Per la degustazione, consiglio un croccante grissino della nostra regione”.
“I ristoranti della Langa astigiana si sono presto dimostrati interessati – conclude Torelli; – l’aceto di vino Moscato biologico, così come quello di vino rosso e di vino Barolo, sicuramente, è un prodotto che incuriosisce e che si rifà alla tradizione rurale. Inoltre, parliamo di un prodotto da Limited Edition, in quanto, la normativa consente una produzione massima di 10 ettolitri l’anno (1000 litri) e, questo, trasferisce un percepito di esclusività, che ben si coniuga con le eccellenti caratteristiche organolettiche sue proprie”.
A renderlo ancora più prezioso è l’affinamento nel vecchio filatoio di Casa Sizia a Bubbio intitolato “Bio Bacco”, in un gioco di parole che ne esalta virtù, qualità e curiosità.
“Ancora una volta, i nostri agricoltori sanno sorprendere il mercato con originalità e sapienza, proponendo prodotti che coniugano tradizione, esperienza e innovazione – apprezzano il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone e il Direttore Diego Furia; – confidiamo che questo virtuoso esempio sia contagioso e che altre aziende replichino, per offrire un valore aggiunto alla nostra cultura contadina e al territorio astigiano”.