Di seguito la nota stampa a firma di Alessandro Cortese, presidente dell’Ente Tutela Pesca che dirige l’Acquario di Asti, Civica Stazione Idrobiologica Didattica di piazza Campo del Palio
A fine giugno 2022 l’Acquario di Asti lascerà i locali dell’ex peso pubblico comunale Piazza Campo del Palio in Asti dopo 14 anni di attività dall’apertura avvenuta nel 2010.
Una decisione sofferta ma obbligata a fronte di una istanza di affitto mensile da parte dall’amministrazione comunale inconciliabile con i bilanci dell’ente di gestione, e che ha richiesto, a seguito del mancato riconoscimento di spese effettuate, la struttura in anticipo rispetto alla scadenza nel 2024 della convenzione ventennale.
Non vogliamo entrare nel merito delle decisioni degli amministratori, che rispettiamo in qualità di concessionari di un bene pubblico come l’ex peso pubblico comunale. Evidenziamo solo alcuni dati. Nella struttura di Piazza Campo del Palio sono stati investiti dall’anno 2004 oltre 100 mila euro, di cui 60 mila circa per il recupero e risanamento conservativo della pregressa struttura in condizioni di abbandono e priva di servizi e circa 40 mila euro per tecnologie didattiche dedicate alla scuola e all’università
Premettiamo che il progetto è cresciuto negli anni fino a far maturare in noi la consapevolezza che il servizio non poteva che essere orientato a rispondere alle crescenti esigenze soprattutto del mondo scolastico. Avendo attirato visitatori da tutto il Piemonte, essendo diventato il progetto più grande di noi, associazione del settore ambientale, al fine di offrire un servizio innovativo e adeguato alla città, si è chiesto negli ultimi dieci anni, in tutte le forme e al di la del colore delle amministrazioni, la partecipazione del comune come ente non finanziatore ma in partnership ovvero in semplice accordo di collaborazione (manifestazione di volontà politica), al fine di attivare i numerosi fondi italiani ed europei disponibili, che avrebbero permesso all’ Acquario di svilupparsi a favore del territorio, a cominciare dall’Università astigiana e soprattutto dalle più vicine scuole, di cui oltre 700 alunni hanno chiesto di poter fruire dei servizi della struttura.
Siamo consapevoli che della difficoltà della gestione dell’ente comune da parte degli amministratori in tempi come gli attuali, caratterizzati da una sempre maggiore complessità a fronte di risorse sempre più carenti. Tuttavia come già detto la nostra posizione non ha mai consistito in richieste di fondi ma di condividere e lavorare in sinergia con l’ente comunale locale di riferimento ovvero il comune di Asti unitamente alla fondazione Cassa di risparmio di Asti in un progetto che, partendo da investimenti minimi, circa 1000 euro all’anno finanziati dall’ Acquario medesimo, potesse mettere a disposizione della cittadinanza e delle scuole astigiane le notevoli ed uniche tecnologie didattiche nel panorama italiano.
Molte scuole raggiungono l’acquario di Piazza Campo del Palio in 10-15 minuti a piedi, per cui la riteniamo veramente un’occasione mancata, in particolare per i seguenti aspetti: un Acquario per assicurare la funzionalità dell’acquario civico di Asti, unico acquario in Piemonte, a seguito della avvenuta completa dotazione strutturale interna ed esterna di servizi e tecnologie didattiche multimediali interattive mobili, uniche in tutta l’Italia nord occidentale.
Un Acquario per evitare a scuole, alunni e famiglie di sobbarcarsi costi e tempi di trasporto per raggiungere centri fuori provincia e fuori regione, garantendo localmente un centro culturale sul bene acqua che coniugasse lo sviluppo di competenze scientifiche e ambientali con valori umani, storici, filosofici e spirituali in una visione trasversale, olistica ed educativa dei saperi per formare cittadinanza informata su dati oggettivi, quindi attiva e responsabile.
Un Acquario per riqualificare in termini di pedonabilità e ricezione il lato sud – ovest della piazza campo del palio con un’oasi attrezzata didattica, ricreativa, turistica fruibile e accessibile da tutti, quale luogo unico di importanza storica e culturale per la citta’ di Asti.
Un Acquario per dare risposta richieste e interesse di scuole e collettivita’ cittadina, provinciale, regionale per una favorire una didattica pratica, manipolativa, interattiva, non solo teorica.
Un Acquario per consentire ai cittadini di essere eco – informati sulle situazione delle risorse idriche locali (i software didattici descrivono la vicenda dei pozzi di San Fedele) e regionali.
Un Acquario per fornire un centro di sviluppo della promozione del prodotto ittico astigiano in aggiunta alle produzioni territoriali e della valorizzazione produttiva degli ecosistemi acquatici locali alfine di supportare le condizioni per la nascita di nuove imprese (6000 porzioni di pesce degustate nell’anno 2013 in occasione delle manifestazioni astigiane).
Un Acquario per localizzare il centro fluviale nell’ex peso pubblico comunale di piazza campo del Palio, edificio storico simbolico architettonico della città di Asti, quale struttura storico ambientale di valenza simbolica per rappresentare la analoga centralità del fiume Tanaro per il suo territorio un Acquario per pesare le idee intorno a noi, sul bene comune, che da semplice concetto può diventare una prospettiva di ricerca proprio a partire dall’acqua, contro tutte quelle ovvietà che si reggono sul senso comune deteriore fatto di pregiudizi, banalità, stereotipi, dietro a cui le verità si nascondono o si mistificano per precisi interessi di parte a svantaggio della collettività e dei giovani in particolare.
Un Acquario fondato sull’intuizione quale sito da un ex peso pubblico comunale a centro per pesare e condividere le idee a garanzia di corretta sensibilità e retta opinione sulle tematiche trasversali che possono derivare dal bene acqua.
Visto il disinteresse di fatto dell’amministrazione comunale, negli anni si è sperimentato un sistema di gestione privo del supporto istituzionale pubblico, non economico, senza, di fatto riuscire a porre le basi per un servizio adeguato (come la letteratura di gestione delle organizzazioni insegna), proprio perché la presenza della terza gamba pubblica ovvero il comune di Asti, oltre alla associazione gestore in qualità di privato sociale e l’impresa di servizi.
Questo avrebbe consentito di porre le condizioni per valorizzare oltre agli investimenti in Piazza campo del Palio anche le numerose competenze, esperienze, professionalità messe in campo da professionisti e volontari che da anni collaborano al progetto Acquario di Asti.
Certo l’ente pesca non può e non ha mai parteggiato per alcun colore politico ma solo per la specifica mission del progetto acquario di Asti. Invitiamo con franchezza gli amministratori futuri a limitarsi a fornire il supporto e l’indirizzo politico istituzionale (utilizzando in tal senso i social media), ponendo le condizioni perché la macchina comunale, composta anche e soprattutto da ottimi funzionari e dirigenti, possa individuare e gestire gli obiettivi, attivando le necessarie risorse.
Cosi infatti ormai da anni opera il management delle organizzazioni pubbliche europee, secondo una visione moderna e innovativa di tipo aziendale in senso pubblicistico non privatistico, che ha il necessario requisito di vagliare le iniziative che contano e meritano, di garantire continuità nella gestione dei servizi pubblici invece di affidarle alla imprevedibilità del colore, ad oggi molto variegato, delle parrocchie politiche, sempre più inadeguate, per forza di cose, a gestire in prima persona le risorse pubbliche.
La prova lampante è il fallimento della presente iniziativa al pari di molte altre a favore di altre ancora magari foriere di consenso e di riconoscenza al colore politico e non al bene comune pubblico e ad investimenti culturali che garantiscono bilanci sempre attivi e certezza nelle ricadute economiche per la città (come il budget base citato dimostra), secondo una pura logica di impresa pubblica.
Certamente non si imputano alle amministrazione comunali succedutesi nel corso degli ultimi 10 anni tutte queste lacune organizzative che richiedono una complessiva riforma della pubblica amministrazione italiana, tuttavia a livello locale si sarebbe atteso una attenzione concreta da parte degli amministratori comunali basata su dei si e dei no invece che dei “ni”, fondata sull’ascolto e il vaglio critico dell’iniziativa al posto del rigetto totale o delle false promesse parolaie, in fondo una interlocuzione seria e responsabile che aiutasse il bene comune del progetto a emergere e a rendersi servizio pubblico.
Pertanto ad oggi le strutture dell’Acquario di Asti sono state stipate in alcuni magazzini in città in attesa di tempi migliori a seguito delle sinergie attivate con il territorio, la scuola e l’università piemontese al fine di mettere a disposizione delle scuole e della collettività provinciale e regionale le seguenti strutture: – Ambiente stile ottocento restaurato e riqualificato secondo criteri conservativi con esposizione e distribuzione materiali informativi e didattici. – Esposizione di acquari in n° 10 vasche a ricircolo delle specie ittiche astigiane e piemontesi dotate di sistemi accessori depurativi naturali e artificiali (filtro sottosabbia, filtro biologico a parete, filtro esterno). – Laboratorio interattivo H20, la cui interattività è stimolata attraverso esperimenti, uso di strumenti da laboratorio, strumenti domestici, eseguibili e giochi al computer, riprodotti su lavagna interattiva il tutto coordinato da un software contenente i dati chimico – fisico biologici, in versione didattica, di tutte le acque e dei prodotti detersivi in commercio in Italia, realizzato in collaborazione con il Museo A come Ambiente di Torino, unico nel suo genere in Italia per le caratteristiche specifiche ed altamente tecnologiche. – Exibith interattivo e multimediale sugli ambienti acquatici e produttivi appositamente realizzati per il territorio Astigiano mediante fondi europei e inerenti le opportunità offerte dal settore innovativo e in costante crescita dell’acquacoltura astigiana. – Laboratorio di microscopia ottica e biologica composto da 12 postazioni di lavoro. – Strumentazione scientifica da campo per l’analisi delle acque e di organismi acquatici. – Cartellonistica esplicativa, grafica d’insieme e complementi di arredo funzionali.
Auspichiamo che, con i giusti presupposti, l’amministrazione comunale, di qualunque colore essa sia, riconosca l’importanza del progetto nei fatti, nelle decisioni, avendo le necessarie competenze per comprendere che le iniziative o startup in fase iniziale non possono prescindere dal supporto istituzionale di tipo pubblico, che non può limitarsi al logo e alla manifestazione di adesione, di cui comunque siamo riconoscenti, ma deve mettere in gioco le persone, in primis gli amministratori, uffici, strutture comunali e altri enti e istituzioni locali, magari anche nel poco in una fase iniziale, con la convinzione che le cose buone vengono da sole, a patto che ci sia disponibilità a lavorare in condivisione di partnership collaborative, con buona volontà e amorevole attenzione verso i nostri bambini e giovani futuri adulti.
Infine colgo occasione, a nome del consiglio di Amministrazione dell’ente, per ringraziare tutte le persone, scuole, istituzioni, aziende, associazioni ed enti locali che hanno contribuito ed operato con partecipazione volontaria e gratuita al recupero, risanamento conservativo, dotazione strutturale, infrastrutturale, tecnologica dell’ex peso pubblico comunale, auspicando che l’impegno di tutti costoro possa essere riconosciuto e valorizzato.
Il presidente dell’Ente Tutela Pesca Alessandro Cortese