L’aumento di fondi del Pnrr pari a 2,5 miliardi per gli accordi di filiera, la logistica e le misure agricole, risponde alle richieste di Coldiretti ed è importante per salvare la spesa delle famiglie italiane, con l’inflazione alimentare all’11% ma, anche, per sostenere l’intero settore agroalimentare nella sfida ai cambiamenti climatici.
È quanto afferma Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per le integrazioni portate dal Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto e dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riprendendo proprio le proposte avanzate dall’Assemblea Nazionale dell’organizzazione agricola.
L’agroalimentare Made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr, con richieste di investimenti superiori alla dotazione e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione in settori cardine e di raffreddare il carovita che pesa sulle tasche degli italiani. “Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore” precisa il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone.
I prezzi di cibi e bevande sono balzati dell’11% a giugno con l’inflazione alimentare più alta da 40 anni, che ha costretto i cittadini a spendere quasi 4 miliardi in più per mangiare, a causa dei rincari (secondo l’analisi della Coldiretti), mentre volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9% nei primi cinque mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio.
“I contratti di filiera sono fondamentali per lo sviluppo di prodotti Made, per dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare” precisa il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia, “ma è importante anche l’aumento delle risorse destinate alla logistica per ridurre il gap competitivo dell’Italia, dove l’88% delle merci, per arrivare sugli scaffali, viaggia su strada ed è sempre più soggetto all’aumento dei prezzi di benzina e gasolio”.