“A Riveder le Stelle”, dal 3 marzo al cinema il film documentario del regista piemontese Emanuele Caruso

Si tratta di un progetto sperimentale che punta i riflettori sull’ambiente e sulle conseguenze del cambiamento climatico

Realizzato dalla Società di Produzione di Alba (CN) Obiettivo Cinema, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund e del Parco Nazionale della Val Grande, “A Riveder le Stelle” a marzo uscirà al cinema e si potrà finalmente vedere in sala.

Realizzato nel 2019, la distribuzione del film fu bloccata dalle restrizioni imposte dalla pandemia. La difficile scelta del regista e di Obiettivo Cinema è stata quindi quella di attendere la riapertura delle sale cinematografiche per poter presentare la pellicola sul grande schermo e non in streaming o su piattaforme online.

La sera del 3 marzo alle ore 20.30, alla presenza del Dott. Franco Berrino e del regista e produttore Emanuele Caruso, il cinema Reposi di Torino sarà sede dell’Evento Speciale pensato per festeggiare l’uscita del film in sala. Dato il grande afflusso di pubblico già prenotato, una seconda proiezione si svolgerà, sempre il 3 marzo, alle ore 21 in una seconda sala del cinema. Le altre due Anteprime del Film si svolgeranno a Domodossola (VCO) il 2 marzo e ad Alba (CN) il 4 marzo 2022. Tutta la programmazione nelle sale si trova alla pagina: http://www.stellefilm.it

Girato i primi di agosto 2019, in appena una settimana, utilizzando solo due cellulari e un piccolo drone, alimentati a energia sostenibile, “A Riveder le Stelle” è un progetto sperimentale concepito come una lettera al futuro dell’umanità: un lavoro originale e a impatto zero che, attraverso un linguaggio comunicativo fuori dai canoni, punta i riflettori sull’ambiente e sulle conseguenze del cambiamento climatico.

Il film nasce sull’emergenza del cambiamento climaticospiega il regista -. In questi decenni abbiamo sfruttato troppo questo pianeta, abbiamo consumato troppo le sue risorse, abbiamo inquinato oltre ogni limite. Il nostro stile di vita, in qualche modo, farà sì che questo pianeta nei prossimi anni verrà a chiederci il conto, che lo vogliamo oppure no. Ed è proprio su questa esigenza e riflessione che nasce il mio film, un viaggio a piedi di 7 giorni, con dei protagonisti di eccezione, per cercare di cambiare la nostra visione e il nostro modo di ragionare”.

Il regista piemontese torna al cinema con un progetto del tutto originale: un viaggio sospeso nel tempo tra i percorsi montani della Val Grande (VCO). Protagonisti della pellicola l’attore e alpinista Giuseppe Cederna, l’attrice Maya Sansa e il Dottor Franco Berrino che ha partecipato attivamente alla “spedizione”, apportando un contributo che resta unico per il film. Il documentario racconta un cammino lungo 7 giorni, in cui vengono percorsi 36 km con un dislivello di 5.000 metri, alla riscoperta della natura e dell’umanità. È dunque su queste tematiche che si interroga il regista, seguendo passo dopo passo, un gruppo di 6 ‘viandanti d’eccezione’. Compagni di cammino che non si conoscevano e che, arrivando da mondi totalmente diversi, hanno voluto condividere una esperienza unica, affrontando insieme un viaggio che, giorno dopo giorno, diventa anche un percorso interno. La sfida, coraggiosamente lanciata dal giovane regista di Alba e subito accolta con entusiasmo dai partecipanti, è stata quella di immaginare un mondo dove l’uomo non è riuscito a salvare il proprio Pianeta e provare a rispondere, ognuno a suo modo, alla domanda che il nostro futuro ci impone: “Come abbiamo potuto permetterlo?”. Ad accompagnarli in questa loro esperienza di scoperta personale e collettiva, gli incredibili panorami del Parco Nazionale della Val Grande: una delle aree Wilderness più estese in Europa, al confine fra il Piemonte e la Svizzera. Luoghi selvaggi, incontaminati, in cui la società non ha messo le radici e dove le stelle, la sera, sono l’unica luce che l’occhio umano percepisce.

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