NIZZA MONFERRATO – Si è svolta sabato 30 aprile nel Foro Boario di Nizza Monferrato, l’assemblea regionale di Avis Piemonte che ha portato sul nostro territorio 180 delegati da tutta la regione, in rappresentanza dei 108 mila e 338 donatori di sangue attivi in tutto il Piemonte. “Un orgoglio per la nostra piccola sezione organizzare quello che è uno dei momenti associativi più importanti dell’anno”, ha dichiarato Roberto Cartosio, presidente provinciale di Avis Asti e presidente della sezione comunale di Nizza Monferrato.
I lavori sono iniziati con i saluti istituzionali da parte del presidente del Consiglio comunale di Nizza Maurizio Martino in rappresentanza del sindaco, del consigliere provinciale Angelica Corino e dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi.
L’assemblea regionale è stata l’occasione per discutere di importanti tematiche associative e a farlo è stato Luca Vannelli, presidente di Avis Piemonte, che nel suo intervento ha portato all’attenzione gli aspetti più significativi, partendo dalle difficoltà derivate dalla crisi pandemica. Vannelli ha da subito dichiarato di voler allacciare relazioni più strette con il territorio regionale, al fine di gestire al meglio le dinamiche avisine. Diverse sono le problematiche che riguardano il mondo della donazione di sangue ed emocomponenti, come la carenza di personale medico e infermieristico, l’aumento dei costi della raccolta, l’accreditamento delle strutture di raccolta previsto per quest’anno. Il presidente ha quindi parlato della firma della nuova Convenzione tra Regione Piemonte e associazioni che si occupano della raccolta, volta a disciplinare e pianificare al meglio le attività di raccolta angue, creando una filiera efficiente.
Il Piemonte è una delle regioni più virtuose in relazione all’obiettivo dell’autosufficienza nazionale per il sangue intero e rappresenta la quarta regione italiana, sia per la consistenza numerica dei soci donatori, sia per la raccolta di sacche. In questo quadro, la provincia di Asti ricopre un ruolo di primo piano, essendo in Piemonte la terza provincia per quanto riguarda la produzione di sangue, preceduta solo da Torino e Cuneo. Nel 2021 sono state raccolte sul nostro territorio 14.401 sacche di sangue intero, 2.316 di plasma e 40 di altre aferesi, per un totale di 16.757 sacche, che rappresentano circa il 10 per cento della raccolta piemontese, che conta in tutto 169.665 sacche tra sangue e altri emocomponenti.
Nel corso del suo intervento, il presidente provinciale Avis Asti Roberto Cartosio ha precisato: “Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, la provincia astigiana ha fatto registrare un incremento nella raccolta del 4,15 per cento rispetto al 2020 con un notevole impegno da parte delle strutture sanitarie e amministrative”. Per questo motivo, la delegazione astigiana ha sostenuto la necessità di una apertura dei Centri di raccolta con orari più flessibili, con estensione di orari e aperture aggiuntive nei giorni festivi. Per quanto riguarda il perdurare della carenza dei medici, Avis provinciale di Asti auspicherebbe che Avis Piemonte sostenesse la proposta di Avis Nazionale per l’istituzione a livello universitario di scuole di specializzazione di ematologia e medicina trasfusionale. Altro punto importante ha riguardato la donazione di plasma, fondamentale per cure e terapie di pazienti che soffrono di patologie legate al deficit delle sostanze plasmatiche e croniche anche rare, come ad esempio molti disordini genetici, ma anche malattie neurodegenerative.
Particolarmente toccante è stato l’intervento di Andrea Tetto, presidente di “Amami”, associazione Malati di anemia mediterranea italiana. “Grazie alle donazioni di sangue – ha precisato – la nostra malattia è passata dall’avere una prognosi infelice a una prognosi aperta. Con un piccolo gesto di pochi minuti, riuscite a donare una vita intera. I donatori di sangue fanno la differenza tra la vita e la morte, per questo invito tutti a donare il sangue, soprattutto i giovani: siete la nostra speranza”. Andrea Tetto ha ricordato infatti che purtroppo i giovani donatori sono ancora pochi: il 12 per cento tra i 18 e i 25 anni, il 17 per cento tra i 26 e i 35 anni, con percentuali in costante calo. “La nostra speranza di sopravvivenza – ha dichiarato Tetto – sta nelle costanti trasfusioni di sangue e nella ricerca: oggi attraverso la terapia genica e la sperimentazione di nuovi farmaci possiamo sperare di condurre una vita il più possibile normale. Ma l’obiettivo è quello di arrivare un giorno ad avere la completa guarigione”.
Con gli interventi dei rappresentanti di tutte le province del Piemonte e le votazioni dei bilanci, si è conclusa l’assemblea regionale, dandosi appuntamento a metà maggio a Perugia per l’assemblea nazionale.
Avis provinciale di Asti desidera ringraziare il Pastificio Rey di San Damiano, l’Agrisalumeria Luiset di Ferrere e lo zuccherificio Figli di Pinin Pero di Nizza Monferrato per gli omaggi fatti a tutti i delegati presenti.