FERRERE – Nell’anno del decimo anniversario della scomparsa del premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini, il Comune di Ferrere ha voluto onorare la grande scienziata ricordandola con un piccolo monumento: una sagoma in acciaio che sbalza su un fondo in corten, collocata in uno dei punti caratteristici del paese, il cosiddetto “angolo dei barboton” dove gli anziani del paese si sedevano all’ombra nei pomeriggi assolati per commentare, a volte un po’ amaramente, le vicende del paese.
Risolutezza, rigore di pensiero unito a una appassionata creatività sono la più grande eredità scientifica che la nostra Rita, amata e conosciuta in tutto il mondo, ci ha lasciato. La scienza non è alla portata di tutti, ma è il caposaldo della nostra evoluzione e il discrimine tra la vita e la morte. Con la scoperta negli anni ’50 del fattore di crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, Ngf), la scienziata ebbe la potente visione di una piccola molecola proteica capace oggi di entrare in gioco in molti aspetti del sistema nervoso, ma anche di quello endocrino e immunitario e in altre aspetti che ancora sfuggono ad ogni formula biochimica. Un secolo di determinatezza e intelligenza che oggi ha lasciato alle nuove generazioni e all’universo femminile.
Rita levi Montalcini è l’unica donna italiana ad aver ricevuto un premio Nobel scientifico ed è stata certamente la scienziata che più di ogni altra ha saputo restituirci la forza della sua intelligenza e della sua libertà di pensiero. Perché non va dimenticato che non fu solo il Nobel della Medicina, conquistato nel 1986 insieme a Stanley Cohen per la scoperta del Ngf, ancora oggi al centro di molti studi di neuroscienze per le sue tante implicazioni, ma fu anche senatrice a vita e nel ’38 fu sospesa dalla sua attività accademica e di studi perché ebrea. Una persecuzione a cui rispose dedicandosi completamente alla ricerca al servizio della collettività, vivendo alcuni anni proprio ad Asti. Onorarla oggi è doveroso.
Emanuele Montalcini, zio di Rita Paola e Gino Levi Montalcini, fu proprietario del Castelrosso e sindaco di Ferrere nei primi del Novecento. I tre nipoti hanno trascorso molte delle loro vacanze estive in paese e fino a qualche anno fa erano ancora vivi cittadini, loro coetanei, che hanno giocato con loro. La famiglia era molto legata al Castelrosso e al paese. Anche Rita, nella sua vecchiaia, è venuta parecchie volte in visita, la ricordiamo ad esempio in occasioni ufficiali, come il gemellaggio con il paese argentino di La Francia, o in visita all’ex Sindaco Milvia Carra, quando la nipote Piera levi Montalcini ricopriva anche il ruolo di Vicesindaco.
Il 28 dicembre alle ore 11, ci sarà un piccolo momento celebrativo per inaugurare l’opera dedicata al premio nobel, alla presenza del sindaco, dell’amministrazione e dell’ing. Piera Levi Montalcini.