CISSONE (CN) – Asprocor è una società cooperativa di produttori di nocciole fondata nel 1991. A oggi i soci sono circa 600, provenienti dalle provincie piemontesi e in maggioranza da quella cuneese, per un totale di circa 3000 ettari votati alla corilicoltura di prodotto esclusivamente di origine regionale. «Il socio conferisce a noi il prodotto, senza intermediari – spiega Giulio Traversa, Direttore di Asprocor – Abbiamo i nostri trasportatori e assicuriamo la massima valorizzazione della Nocciola Piemonte Igp, una risorsa di assoluto pregio nel comparto nazionale». Con una media produttiva di circa 45 mila quintali annui Asprocor è prima in Italia per quantitativo di Nocciola Piemonte Igp commercializzata e include nel proprio panorama consortile anche una minore produzione biologica: pratica che può essere adottata anche mediante una conversione delle pratiche tradizionali nell’arco di tre anni. Le espressioni qualitative della Nocciola Piemonte Igp rimangono in ogni caso una risorsa economica e alimentare di massima rilevanza.
Il disciplinare impone rigidi parametri delle caratteristiche merceologiche che vanno dalla forma della nocula, al seme, alla dimensione; ma naturalmente anche al sapore e alla resa alla sgusciatura. «Frutto ricco di vitamine liposolubili e di elementi di tipo polifenolico a elevata azione antiossidante fra cui primeggiano gli acidi grassi insaturi (93%), i grassi “buoni” che dispongono di ben conosciute proprietà anticolesterolo». Negli ultimi anni però, spiega ancora Traversa, il problema del cimiciato ha rappresentato una minaccia alla corilicoltura piemontese. L’insidia delle cimici che danneggiano irreversibilmente il frutto, dopo essere stata parzialmente trascurata, rappresenta oggi una preoccupazione sensibile. «Per ora è sotto controllo, ma sulla questione sta lavorando anche l’Università, nel tentativo di trovare un antagonista naturale che possa debellare il problema senza incidere negativamente sulla salute».