ASTI – Secondo appuntamento con “Nodo Piano”, la nuova stagione teatrale realizzata da Spazio Kor con la direzione artistica di Chiara Bersani e Giulia Traversi.
Sabato 26 novembre alle 21 in prima regionale va in scena “La vaga grazia”, spettacolo dell’artista associata Eva Geatti.
Con lei Adriana Bardi, Andrea Beghetto, Carolina Bisioli, Roberto Leandro Pau, Patrick Platolino, musiche di Dario Moroldo, cura e promozione Irene Rossini, produzione Cosmesi con Corniolo Art Platform e Masque Teatro – Teatro Felix Guattari, con il sostegno di Spazio Kor, Centrale Fies, residenze Hummus-Ekodanza Paleotto11, Damatrà, Fivizzano 27, Murate Art District-Muse in collaborazione con MOTUS.
Spiega l’artista: “Mi sono trovata infatuata non solo dal romanzo Il Monte Analogo, ma anche alla figura del suo autore, Renè Daumal, e così è iniziato questo progetto nell’aprile del 2021; quello che più mi colpisce, oltre alla delicatissima materia spirituale trattata nell’opera, è la modalità con cui si
compie il romanzo, la Visione, il verosimile: la narrazione dell’impresa verso l’ignoto che in realtà si rivolge all’interno, e il corpo fisico come testimone dell’avventura. Il romanzo si interrompe proprio mentre gli alpinisti intravedono il primo campo base, appena intrapreso il vero e proprio “percorso spirituale”, quindi non sappiamo come si conclude la ricerca che per ognuno sarà unica, non riducibile, un movimento del tutto intimo. L’unico romanzo al mondo (si dice) che si conclude con una virgola, e lì mi pare di percepire il pendolo tra il visibile e l’invisibile che mi interessa provare in scena e il proseguimento della scrittura sul palco. Il salto laterale che il poeta decide di compiere è quello verso la ricerca di sé stessi, verso l’infinitesimo per comprendere in verità i massimi sistemi, è il tentativo di cambiare qualcosa di radicale, il desiderio di percorrere un viaggio verso l’acquisizione della coscienza. Ho iniziato a lavorare per questo progetto con un gruppo formato da 5 giovani attori friulani che ho incontrato negli anni durante un laboratorio teatrale intensivo estivo. Tutti hanno tra i 20 e i 28 anni, un tempo (questo) ed un’età (forse) con le domande più brucianti. Il lavoro con il gruppo è principalmente una pratica di movimento e voce che li mantiene in uno stato di costante creazione all’interno di un percorso accompagnato da segni e suoni, guide per raggiungere un altrove. L’epica che si va a compiere nei gesti non è terrena, di conseguenza non ha eroi, non ha una narrazione riconoscibile: è un’allegoria, la manifestazione di qualcosa di non materiale.
Il tentativo de La Vaga Grazia è ricercare una risposta ad una domanda che non sappiamo formulare, eppure percepiamo come essenziale e concreta, un posto necessario da incontrare ma che ci rende piccoli e spaesati. Stare in scena come resoconto di un’escursione – avvenuta nel mondo – ma che in verità ci fa inabissare in noi, non in un senso psicologico e mentale, ma più come caduta della vita intera, ricerca totalizzante, calma e fervente. Provare una metafora, che vuole anche essere il racconto di un viaggio iniziatico difficile verso l’autenticità dell’essere e scorrere come qualcosa di simile al sogno. Presenza vuota, corpi e voci libere ma mossi da altro, qualcosa di non conosciuto. Quello che accade in scena è profondamente legato alla musica: il suono prodotto live da Dario Moroldo è un concerto di sintetizzatori ispirato
alla musica sperimentale degli anni ‘50 ed alla prima elettronica d’avanguardia. Minimale e fondamentale flusso che modifica e guida l’escursione dei 5 performer”.
A conclusione dell’evento, è previsto un incontro con gli artisti dello spettacolo e la co-direzione di Chiara Bersani e Giulia Traversi.
Spazio Kor prosegue il lavoro di sperimentazione per l’accessibilità degli spettacoli in stagione, grazie alla collaborazione con l’associazione Al.di.Qua. Artists.
Per lo spettacolo “La vaga grazia”, oltre a un’audiodescrizione poetica, saranno disponibili due mappe tattili per persone cieche realizzate con la consulenza di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello, che le presenteranno durante un incontro pre-spettacolo alle 20.15 nel foyer. Sarà inoltre disponibile all’ingresso un kit di supporto con una scheda semplificata e materiali che aiutano alla comprensione dello spettacolo per persone con neurodivergenze, a cura di Elia Covolan.
Infine sarà presente l’interprete LIS Elisabetta Rocca per l’accoglienza e per l’incontro post-spettacolo.
Per info e prenotazioni sui percorsi accessibili: accessibilita@spaziokor.it
Info biglietteria spettacolo:
Biglietto intero: 10 euro; Ridotto: 8 euro (Kor Card, abbonati Teatro Alfieri, tesserati Biblioteca Giorgio Faletti, under 25, over 60); Ridotto Gruppi (gruppi da 10 persone): 5 euro.
Abbonamento Nodo Piano: 45 euro (9 spettacoli); Abbonamento 4you (4 spettacoli a scelta): 20 euro ; Abbonamento Musica (“undici” e “Transporter”): 10 euro
Prevendite su www.webtic.it e in biglietteria presso Spazio Kor lunedì e venerdì con orario 10-12 e martedì-mercoledì-giovedì con orario 15-18.
Per prenotazioni e informazioni: info@spaziokor.it, 3278447473 (whatsapp), online su www.allive.it .
All’interno della stagione 2022/2023 di Spazio Kor torna anche la sezione letteraria parallela, curata dall’artista associata Viola Lo Moro, battezzata per l’occasione “Dialoghi tra i nodi”.
Gli incontri, che vedono la preziosa collaborazione di Fuoriluogo e della libreria Alberi d’Acqua, si terranno tutti a Fuoriluogo (Via Govone 15, Asti); l’appuntamento per sabato 26 novembre alle 18 è con “Scritture ibridate, scritture annodate” con Elvira Seminara e Viola Lo Moro.
Elvira Seminara, giornalista professionista dal ‘91, prima di dedicarsi interamente alla narrativa, è stata redattrice nel quotidiano La Sicilia e collabora attualmente con l’Espresso. Nel 2008 per Mondadori pubblica il suo romanzo d’esordio L’indecenza, col quale vince il Premio Letterario Nino Martoglio, come opera prima. Ha insegnato Storia e tecnica del giornalismo nella Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Catania. In occasione dell’uscita del suo romanzo, Atlante degli abiti smessi, è nata una mostra itinerante di opere e installazioni realizzate con materie di scarto portate dai lettori. È moglie dell’italianista Antonio Di Grado e madre della scrittrice Viola Di Grado.
Viola Lo Moro, nata a Roma nel 1985, si è laureata in letteratura moderna e contemporanea e specializzata in letterature comparate. È una delle socie della libreria delle donne di Roma, Tuba, della quale cura la programmazione. È, insieme ad altre, ideatrice e organizzatrice del festival delle scrittrici “InQuiete”. Ha scritto e scrive articoli per riviste cartacee e on line: Leggendaria, DWF, Letterate Magazine, Femministerie.
Ingresso libero, consigliata la prenotazione su www.allive.it .
“Nodo Piano” è la nuova stagione teatrale realizzata da Spazio Kor all’interno della Rete PATRIC con Città di Asti, Teatro degli Acerbi, e Mon Circo, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e Lavanderia a Vapore, e con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT e Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo. Il progetto PATRIC ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena” che guarda al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.
Il programma completo della stagione è disponibile su www.spaziokor.it