Anche quest’anno, il 22 marzo, con la Giornata mondiale dell’acqua, si celebra uno dei beni più preziosi a nostra disposizione. La ricorrenza è stata istituita nel 1992 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla conservazione e la gestione sostenibile delle risorse idrologiche.
“Accelerare il cambiamento” per risolvere la crisi idrica, tema scelto per l’edizione 2023, colpisce nel segno se si considera che da alcune settimane, prima ancora che sia terminato uno dei più caldi inverni della storia, in Italia si sta già affrontando, per il secondo anno consecutivo, il tema della siccità.
Asp, che gestisce il ciclo completo dell’acqua astigiana, dal prelievo dei pozzi di Cantarana fino alla depurazione nell’impianto di Villaggio San Fedele, tiene costantemente sotto controllo la situazione delle falde da cui nel 2021 è stato attinto un volume d’acqua pari a 5.900.000 mc, poi distribuita a 12.754 utenze attraverso circa 750 km di rete.
Il territorio gestito è suddiviso in cinque aree, per ognuna delle quali è possibile consultare i risultati dei controlli svolti che vengono semestralmente pubblicati sul sito istituzionale www.asp.asti.it per tutti i 52 punti di prelievo; in questo modo è possibile conoscere i valori dell’acqua distribuita tra cui il residuo fisso, la durezza e il sodio.
Asp dedica particolare attenzione al processo di ammodernamento delle apparecchiature e dei macchinari inseriti nel ciclo idrico integrato, in modo da dare concreta attuazione ai modelli sostenibili di produzione e gestione della risorsa idrica che, più che mai, questo particolare momento storico richiede.
Proprio in questo periodo la Società sta ultimando a Cantarana la realizzazione di un nuovo pozzo, in sostituzione di un altro ormai obsoleto. I lavori di perforazione rientrano nell’ambito del piano di monitoraggio e sostituzione dei pozzi esistenti, realizzati tra il 1960 e il 1980, predisposto da Asp, in accordo con l’Ente di governo dell’ambito Astigiano Monferrato, e approvato da Provincia e Regione che prevede la sostituzione dei pozzi non più efficienti.
Tale piano condiviso, nell’ottica di razionalizzare e ammodernare gli impianti di captazione, richiede di intervenire attraverso la sostituzione di quei pozzi in esercizio che manifestano segnali di inefficienza quali, ad esempio, la riduzione della portata emunta, l’insabbiamento, i deficit strutturali.
L’investimento complessivo è stimato in circa 400.000 euro e l’intervento, ora in fase di collaudo idraulico, verrà ultimato entro fine 2023. La perforazione prevista e realizzata fino a 200 metri, 100 in più del pozzo attualmente funzionante, permette di attingere in falda profonda, avendo un doppio strato di materiale argilloso a protezione dell’acqua emunta, che verrà trattata nell’adiacente potabilizzatore con un trattamento dei deferromanganizzazione per poterla poi immettere nella rete di distribuzione cittadina.