ASTI – Oggi 17 marzo l’Italia “compie” 160 anni e, con una sommessa cerimonia in Comune, il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore alla Cultura Gianfranco Imerito hanno omaggiato il Tricolore.
Era infatti il 17 marzo 1861 quando Re Vittorio Emanuele II, ultimo Re del Regno di Sardegna, fu proclamato primo Re d’Italia con l’emanazione della legge n. 4671 del Regno di Sardegna che disponeva: “Vittorio Emanuele II assume per sé e per i suoi successori il titolo di re d’Italia. Gli atti del governo e ogni altro atto che debba essere intitolato in nome del Re sarà intestato con la formula seguente: (Il nome del Re) Per Provvidenza divina, per voto della Nazione Re d’Italia”.
Torino divenne quindi prima capitale del Regno d’Italia e fu la grande protagonista del Risorgimento Italiano che ebbe tra i suoi grandi attori il Re galantuomo, il primo Presidente del Consiglio, Camillo Benso Conte di Cavour e i valorosi Mille guidati da Giuseppe Garibaldi.
Vittorio Emanuele di Savoia continuò a essere II e non I, come segno di continuità del sistema costituzionale, sottolineando così l’importanza dell’unificazione italiana.
Come ricordato dal Presidente Mattarella, questa ricorrenza oggi assume un valore estremamente alto visto il particolare momento che viviamo e che ha fatto emergere ancor di più lo spirito di democrazia, di unità e di coesione degli Italiani.
Il sindaco Maurizio Rasero, ricordando che il processo di unificazione del territorio nazionale fu perfezionato negli anni successivi al 1861, soprattutto grazie a tutti coloro che, uomini donne, nostri avi, combatterono e si impegnarono “per fare l’Italia”, dichiara: “Celebrare questo anniversario rappresenta l’occasione per riaffermare e consolidare, anche attraverso il ricordo e la memoria civica, l’identità nazionale ed il senso di appartenenza alla comunità, fondamentali più che mai in questo periodo storico connotato dal distanziamento sociale”.
L’Assessore Gianfranco Imerito conclude ricordando che la desinenza … 21 dei secoli è stata particolarmente fervida di avvenimenti ed è doveroso ricordare il 700ennio della morte di Dante (1321), i 200 anni della nascita di Anita Garibaldi, 150 anni dal 1° luglio 1871 dell’anniversario di Roma Capitale, i 100 anni dell’inizio delle trasmissioni radiofoniche in Italia e della traslazione della salma del Milite Ignoto dal Friuli al Vittoriano a Roma.
Molti di questi eventi saranno celebrati con eventi culturali di approfondimento e celebrazione non appena le condizioni migliorative della pandemia lo permetteranno.
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