Le 10 priorità del mondo agricolo: Coldiretti Asti ha incontrato i candidati Maurizio Rasero e Paolo Crivelli

ASTI – Al Mercato Contadino di Campagna Amica, Coldiretti ha ospitato un incontro con Maurizio Rasero e Paolo Crivelli, due candidati alla carica da sindaco della Città di Asti alle amministrative del 12 giugno prossimo.

Un’occasione per presentare, direttamente ai due candidati, le 10 priorità del mondo agricolo, conoscere il loro punto di vista e, soprattutto, l’impegno ad accogliere le diverse istanze.

 Coldiretti rappresenta l’oltre 70% degli agricoltori italiani (analoga la fotografia anche a livello provinciale) e la core mission dell’associazione, sempre più, riguarda anche le tematiche legate all’ambiente, all’alimentazione, alla salute, al turismo e alla transizione ecologica.

A Rasero e a Crivelli è stato consegnato il “Documento delle 10 Priorità del mondo agricolo Coldiretti”, strappando impegni e apertura/collaborazione per la programmazione/attuazione dei programmi legati al mondo agricolo.

Le 10 priorità per Coldiretti

1)   Agricoltura/Alimentazione/Salute

Il rapporto tra agricoltura, alimentazione e salute è indubbiamente molto stretto, nonché caratterizzato da un’interazione “endogena” a più livelli e, pertanto, riteniamo sia fondamentale che venga adottata una visione d’insieme, con conseguenti politiche comuni, quale sine qua non per garantire l’efficacia e l’efficienza della azioni da intraprendersi per garantire la salute dell’uomo e dell’ambiente, già a partire dalla formazione/informazione e dall’attuazione “normata” delle buone pratiche.

 2)   Assessorato al Cibo

Richiamando quanto indicato nel punto 1), considerato il tema dell’Alimentazione un argomento di grande portata e peso a più livelli (salute, impatto sul sistema sanitario e sociale, abbattimento delle emissioni, aspettative di vita, economia, educazione, turismo sostenibile….), si richiede venga considerata l’istituzione di uno specifico assessorato, al fine di poter dedicare il tempo necessario e la dovuta attenzione alla programmazione/attuazione di programmi strutturati, articolati e innovativi finalizzati a garantire salute ed economia alla città e ai suoi abitanti.

3)   Consumo del suolo

Il suolo costituisce la viva epidermide del nostro pianeta e svolge un’incredibile quantità di funzioni fondamentali per il benessere e lo sviluppo dell’umanità. L’uomo non può continuare ad appropriarsi della Produttività Primaria Netta. L’Agenda 2030 delle Nazione Unite pone come obiettivo, tra gli altri, “Zero consumo del suolo” entro il 2050. Una decisione necessaria, inderogabile e imprescindibile anche per Coldiretti. In questo ambito, trova spazio la riqualificazione e riconversione dei “contenitori vuoti” e l’eventuale revisione del PRGC.

4)   Ecologia e cambiamenti climatici

Da tempo si parla di cambiamenti climatici e, ancor prima, dell’urgenza di intervenire in tempi rapidi per contrastare l’aumento della temperatura del pianeta ed evitare, così, la progressione di eventi distruttivi per il pianeta e per la vita. Occorre ridefinire un adeguato rapporto con l’ambiente per salvaguardare biodiversità ed ecosistemi. Azioni subitanee vanno intraprese a tutti i livelli, a partire dai singoli cittadini di concerto con le amministrazioni locali, prima ancora di arrivare ai governi centrali, continentali e mondiali. In questo ambito, anche la transizione ecologica deve partire dalle persone e dagli enti locali, nonché dal nostro stile di vita che dovrà rispettare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici nonché gli ambiziosi obiettivi stabiliti dall’Unione Europea per il 2030, ovvero:

         Ridurre del 55% le emissioni di gas a effetto serra.

         Raggiungere almeno il 32% di quota di energia rinnovabile.

         Incrementare l’efficienza energetica di almeno il 32,5%.

         Andare verso la neutralità climatica con impatto zero sul clima entro il 2050.

Tre le azioni chiave, dunque: Energia Rinnovabile, Economia Circolare e Mobilità Elettrica/Tecnologie di nuova generazione. Si tratta di trasformazioni importanti che necessitano di piani integrati e strategici d’area sfruttando il Pnrr.

5)   Enoturismo

Per storia, cultura, superfice vitata, capacità e qualità produttiva, nonché esperienza, la tradizione enoica astigiana si distingue con orgoglio affermandosi sui mercati internazionali e portando il nome di Asti, l’astigianità e il territorio monferrino in tutto il mondo. Il riconoscimento Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato rafforza questa vocazione di eccellenza aggiungendo valore al valore stesso.

Tra le produzioni di pregio ritroviamo la Barbera d’Asti docg con quasi 220mila ettolitri prodotti/anno; l’Asti e il Moscato d’Asti con circa 700mila ettolitri; il Grignolino d’Asti doc con circa 11mila ettolitri nel 2020. In aumento, le produzioni di Nizza docg, Ruché di Castagnole Monferrato docg, Terre Alfieri docg, Albugnano doc, Malvasia di Casorzo d’Asti doc e Malvasia di Castelnuovo don Bosco doc. A queste, si aggiungono, ancora, il Cisterna d’Asti doc, il Dolcetto d’Asti doc e, la Freisa d’Asti doc e il Loazzolo doc.

Il vino, per Asti e territorio, è economia, è storia, è cultura ed è, anche, turismo. Il vino, infatti, è una motivazione di vista esperienziale ed è occasione di soggiorno e di riscoperta di un territorio nell’insieme delle sue valenze.

 6)   Fauna Selvatica

Complessivamente, si stima che i danni provocati dalla fauna selvatica (in primis da cinghiali) interessino una superficie agricola, nel solo astigiano, di oltre 2500 ettari. Ad essere maggiormente colpite sono le coltivazioni di mais, i prati, gli orti, i noccioleti e i vigneti. Un grave danno che dall’agricoltura si estende alla sicurezza pubblica e stradale, fino a minacciare fortemente il futuro economico del nostro comparto. A rischio anche la rotazione del piano colturale, con conseguenti ripercussioni sulla capacità di soddisfare il fabbisogno degli allevamenti interni alle aziende e di garantire sostenibilità ambientale e salute del terreno. Occorrono: immediato riscontro alle istanze da tempo avanzate dagli agricoltori; supporto agli agricoltori affinché vengano coadiuvati da forze dell’ordine, guardie venatorie, cacciatori e proprietari/conduttori di fondi iscritti ad apposito elenco regionale;  allargamento del calendario venatorio includendo i mesi da settembre a gennaio; regia, a livello prefettizio, delle azioni di contenimento e prelievo, alla luce della specifica competenza per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza. Anche l’Amministrazione Comunale, dal suo canto, occorre che intervenga per fare leva su Regione, Provincia e Atc affinché questo annoso problema trovi soluzione.

7)   Filiera Corta

Promuovere la filiera corta significa offrire garanzie in termini di: genuinità, freschezza, sicurezza, tracciabilità, economia e abbattimento delle immissioni e degli agenti inquinanti. Filiera Corta significa anche relazione, comunicazione, narrazione autentica e tutela di una cultura, di una tradizione e di una passione comune. Filiera corta significa educazione alimentare, consapevolezza e coscienza…. Sono tante le opportunità e i benefici garantiti dalla Filiera Corta. Difenderla è un obbligo. Favorirla è doveroso e salutare. Promuoverla è lungimiranza.

8)   Mensa scolastica

Molte cause hanno portato le nuove generazioni ad avere disturbi del comportamento alimentare o, semplicemente, ad alimentarsi in maniera inadeguata e scorretta con ripercussioni sulla salute psicofisica e ricadute a livello sanitario e sociale.  Le buone abitudini alimentari così, come i comportamenti virtuosi, si imparano fin da piccoli attraverso una didattica che sia, certamente, teorica ma, anche e soprattutto, pratica. Coldiretti è costantemente impegnata a promuovere campagne di sensibilizzazione e formazione/informazione per valorizzare i prodotti locali a km0, di stagione e acquistati direttamente dal produttore, intervenendo nelle scuole, nelle piazze e attraverso i media. L’efficacia degli insegnamenti può trovare piena risposta solamente attraverso coerenza, costanza e continuità. Per questo, portare l’agroalimentare stagionale e a kmZero nelle mense scolastiche e riscattare/recuperare le sane abitudini alimentari è un passo fondamentale e qualificante che guarda con lungimiranza al benessere delle nuove generazioni, con la convinzione che il futuro “migliore” passi attraverso le politiche virtuose del presente.  Si ritiene, così, indispensabile che i bandi di appalto siano caratterizzati da requisiti sempre più stringenti con maggiori punteggi che vadano in questa direzione.

9)   Turismo/Eventi

Il turismo rappresenta una voce importante nel Pil nazionale e, dal suo canto, Asti e territorio non mancano di concorrere per portare valore aggiunto al Bel Paese. Arte, storia, cultura, paesaggio ed enogastronomia, in una dimensione senza tempo, sono gli ingredienti vincenti per rinnovate occasioni esperienziali, sempre più cercate da visitatori e turisti sia italiani sia, soprattutto, stranieri. Se è vero che i turisti sono particolarmente attratti dalle tipicità/specialità enoiche e agroalimentari astigiane e dallo style-life monferrino, è altrettanto vero che i nostri agricoltori e viticoltori abbisognano di turisti per promuovere le eccellenze, sollecitare stimoli e intraprendenza oltre che rilanciare l’economia. Risultano quindi fondamentali azioni a regia comune promosse dagli enti superiori per vivacizzare il comparto, anche, attraverso l’organizzazione di eventi/iniziative di grande portata.

10) Valorizzazione dei prodotti

 Fare, saper fare, saper far fare e far sapere”. Sembra quasi uno scioglilingua, invece, è una grande filosofia per garantire il successo di un “prodotto”, sia esso proprio dei comparti agricolo, artigianale e artistico, sia di carattere turistico. Gli astigiani fanno, sanno fare e sanno far fare. Alcuni, sanno anche far sapere ma, non basta. Occorre una comunicazione di scala e di potenza, strategica e innovativa, sorprendente, rivoluzionaria e integrata. Occorrono professionisti di competenza ed esperienza a cui affidare la valorizzazione dei nostri “prodotti”, veri protagonisti del successo e della rinomanza della nostra terra. Dall’agroalimentare all’enogastronomia, dal paesaggio all’outdoor, dall’artigianato all’arte, le sollecitazioni/occasioni di visita non mancano, ma occorrono visibilità e comunicazione. Presupposti indispensabili per intercettare l’interesse turistico e offrire nuove motivazioni che giustifichino la visita, il soggiorno e gli investimenti.

In chiusura, a porre l’accento sulla centralità del mondo agricolo, come settore trainante dell’economia e non solo, è stato il direttore Coldiretti Asti Diego Furia, il quale, ha così richiamato l’esigenza di poter essere sempre più presenti e protagonisti ai tavoli di lavoro istituzionali, come promotori di azioni a favore del territorio.

L’incontro, si è così concluso con tanti “nodi al fazzoletto” e il monito del presidente Marco Reggio: “Coldiretti continuerà a essere un interlocutore attento, presente e, all’occorrenza, anche insistente affinché le istanze non restino inascoltate”.

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