ASTI – In occasione della ricorrenza del Giorno del Ricordo, questa mattina nella Sala Consiliare della Provincia si è tenuta una cerimonia volta a commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, organizzata dalla Prefettura in collaborazione con la Provincia, l’Ufficio Scolastico Territoriale e l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Asti.
All’evento, condotto dal giornalista Beppe Rovera, già vice capo redattore della TGR Piemonte nonché conduttore della trasmissione RAI Ambiente Italia, hanno preso parte le massime Autorità della provincia, unitamente ad alcuni componenti della Consulta Provinciale degli Studenti e ad una rappresentanza di alunni degli Istituti di Istruzione Superiore “Castigliano”, “Giobert” e “Penna” di Asti.
Presente in sala, accompagnata dalla figlia, anche la signora Ernesta Mosso, congiunta di uno di quei tantissimi italiani che furono vittime della tragedia delle Foibe: l’astigiano Luigi Biora, al quale nel 2012 è stata conferita la Medaglia commemorativa, quale riconoscimento del sacrificio offerto alla Patria.
Dopo il saluto del Presidente della Provincia Rasero, il Prefetto Claudio Ventrice ha sottolineato, nel suo intervento, l’importanza di mantenere vivo il ricordo di tutte le vittime delle persecuzioni, affinché le loro sofferenze servano a farci riflettere sulla necessità di continuare a lottare contro ogni forma di intolleranza, esprimendo l’auspicio che il Ricordo possa diventare seme di pace e di crescita civile.
La manifestazione è proseguita con i qualificati contributi del dr. Mario Renosio, Direttore Scientifico dell’I.S.R.A.T., e del dr. Andrea Rocco, responsabile della rete museale e curatore scientifico della Fondazione Asti Musei.
In particolare, Mario Renosio ha proposto un’interessante approfondimento che, partendo dal contesto di riferimento, ha analizzato le complesse vicende del confine orientale, descrivendo l’evoluzione storica di una situazione che ha avuto esito solo nel 1975, con la stipula del Trattato di Osimo; Andrea Rocco, appartenente ad una famiglia di esuli, ha invece ripercorso le vicende del padre e dei nonni, che nel 1947, con il grande esodo, lasciarono Rovigno d’Istria.
Grande interesse è stato manifestato dai ragazzi presenti, che hanno partecipato attivamente all’incontro sviluppando una serie di riflessioni e dando vita ad un vivace dibattito con i relatori.