L’iter parlamentare del ddl Zan si è fermato, affossato con voto segreto. Ancora una volta si è persa l’occasione di proteggere chi subisce discriminazioni per motivi di sesso, genere, identità di genere e abilismo. Questa è una sconfitta bruciante per la società tutta. Ma è una sconfitta che non ci fermerà. È una sconfitta che ci chiede, oggi più che mai, di non arretrare di un passo nella difesa dei diritti umani e nel contrasto alle violenze, alle discriminazioni e ai fenomeni d’odio.Noi attivisti di Amnesty International – Asti continueremo a batterci insieme alla società civile e in particolare al fianco delle associazioni locali Agedo Asti-Alba e Asti Pride, contro le discriminazioni e per i diritti di tutte le persone.Di seguito il comunicato dellaRete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, di cui Amnesty International – Italia fa parte.“Con una lettera inviata direttamente alla Presidente del Senato, a inizio settimanaabbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione per la possibilità che la votazione di ieri di “non passaggio agli articoli” potesse avvenire a scrutinio segreto. E che questa possibilità determinasse lo stop all’esame degli articoli e degli emendamenti del ddl, ovvero lo stop all’iter parlamentare del testo.La preoccupazione era purtroppo fondata. Come sappiamo, con 154 voti favorevoli e 131 contrari (con un rovesciamento di fronti rispetto alle previsioni di chi, ottimisticamente, presagiva un passaggio in aula senza sorprese), il Senato si è infatti espresso per il “non passaggio” agli articoli, decretando così – di fatto – l’affossamento del ddl.Vista l’importanza sociale del provvedimento in discussione, fino all’ultimo abbiamo chiesto un voto palese per la seduta del Senato, e auspicato un esito positivo del confronto in aula, che portasse a una rapida approvazione del ddl per dotare anche il nostro Paese di una norma di civiltà e per garantire il rispetto della Costituzione.Così non è stato, eancora una volta si è persa l’occasione di offrire una tutela a tutte le persone che, a seguito di questa votazione(la quale, è bene ricordarlo, non è neppure entrata nel merito della proposta normativa)non potranno avvalersi di un equo trattamento sul piano giuridico e di una piena cittadinanza sul piano dei diritti civili.Si tratta di una sconfitta bruciante per chi subisce discriminazioni per motivi di sesso, genere, identità di genere e abilismo. E si tratta di unasconfitta bruciante per la società tutta, privata di strumenti per contrastare discriminazioni, discorsi d’dio, hate crime, e per tutelare più efficacemente chi ne viene colpito.È una sconfitta che ci lascia molta amarezza. E non potrebbe essere altrimenti, visto il nostro costante e continuo sostegno al ddl Zan, e vista la grande battaglia civile e culturale portata avanti insieme a tante persone, con convinzione e determinazione.Ma è anche – proprio per questo – una sconfitta che ci chiede, oggi più che mai, di non arretrare di un passo nella difesa dei diritti umani e nel contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio. E di continuare a batterci insieme alla società civile contro le discriminazioni e le diseguaglianze formali e sostanziali, e per i diritti di tutte le persone”.
Nella notte un grave incidente ha sconvolto la statale di Carmagnola: sei giovani feriti, una…
Al rientro dalle vacanze ti sei accorto di aver messo su troppi chili? Niente paura!…
Il rientro dalle vacanze potrebbe trasformarsi in un incubo per molti automobilisti: i posti di…
Settembre sorprende tutti con temperature estive e picchi sopra i 30°C. L’estate non ci lascia,…
Finalmente potrai guadagnare grazie al nuovo bonus lanciato da Poste Italiane: vi regalano davvero 2000…
I wurstel causano gravi problemi alla salute: dopo intossicazioni e ricoveri, sono stati ritirati dal…