Acqua a sbafo: 60 mila torinesi non pagano, Smat corre ai ripari

Rubinetto dell'acqua aperto

Rubinetto dell'acqua aperto (canva) dentrolanotiziabreak.it

A Torino 60 mila utenti non pagano l’acqua, generando una perdita da 28 milioni. Smat lancia allerta e agisce con azioni concrete.

A Torino l’acqua scorre, ma non sempre si paga. Coinvolte 60 mila le persone, decine di palazzi e milioni di euro non riscossi: è questo il volto sommerso della morosità idrica.

Smat, la società che gestisce l’acquedotto metropolitano, ha dato avvio a una campagna straordinaria per risanare un buco da 28 milioni di euro.

Una cifra che si è gonfiata nel tempo, tra ritardi, contenziosi e utenze condominiali sfuggite al controllo.

E ora che i numeri parlano chiaro, la priorità è recuperare i crediti e prevenire nuove falle nel sistema. Quali sono le conseguenze.

Una crisi idrica senza precedenti: rischio di blocco fornitura

La morosità idrica a Torino non è un problema recente, ma negli ultimi anni ha assunto proporzioni critiche. Secondo i dati forniti da Smat e diffusi da La Stampa e TorinoNews24, sono almeno 1.535 le utenze con debiti superiori a 10.000 euro. Si tratta per lo più di grandi condomìni, dove a soffrire le conseguenze sono spesso famiglie numerose o nuclei a basso reddito. In totale, il numero degli utenti coinvolti arriva a 60.000 persone, e il debito accumulato supera i 28 milioni di euro.

La risposta dell’azienda non si è fatta attendere: 60.000 avvisi cartacei sono stati recapitati a Torino e provincia (35.000 nel capoluogo, 25.000 nei comuni limitrofi), con l’obiettivo di sensibilizzare e sollecitare chi non ha ancora saldato le bollette. In molti casi si tratta di utenti inconsapevoli, ignari del debito a carico del proprio condominio. Ma il danno, per Smat, è concreto. La priorità ora è ristabilire equilibrio tra servizio e sostenibilità economica, evitando che il peso ricada sui cittadini virtuosi.

Contatore dell'acqua
Contatore dell’acqua (Canva) Dentrolanotiziabreak.it

Avvisi, sospensioni e contatori smart: così Smat cambia passo

La procedura di recupero crediti prevede una gradualità: tra l’invio dell’avviso e l’interruzione del servizio possono passare anche due o tre mesi, durante i quali si cerca un accordo o una rateizzazione. Eppure, i numeri mostrano quanto sia difficile passare dalle parole ai fatti: nel 2024, Smat ha eseguito solo 15 riduzioni del servizio idrico, per un valore complessivo superiore a 800.000 euro, e 5 sospensioni totali, per casi di morosità particolarmente gravi. Uno degli episodi simbolo riguarda un condominio in via Palestrina, rimasto sette mesi senza acqua a causa di un debito da oltre 180.000 euro. Una situazione estrema, conclusasi solo con un piano di rientro negoziato tra le parti.

Per evitare il ripetersi di queste criticità, Smat ha avviato una trasformazione digitale dell’intera rete idrica. Su 15.000 chilometri di tubazioni, sono stati installati 260.000 contatori intelligenti, in grado di fornire dati in tempo reale su consumi, perdite e anomalie. L’obiettivo è raggiungere 400.000 dispositivi entro i prossimi mesi, con l’ambizione di migliorare controllo, prevenzione e trasparenza. La svolta non è solo tecnologica ma anche finanziaria: grazie anche ai fondi del PNRR, Smat ha potuto investire nel 2024 circa 270 milioni di euro, su un totale di 624 milioni di ricavi (+24% rispetto al 2023). Un margine che consente all’azienda di modernizzare il servizio e, allo stesso tempo, rafforzare le attività di recupero crediti.