I “Testimoni” immortalati da Sergio Ardissone raccontano popoli a rischio d’estinzione
ASTI – Sessanta scatti fotografici per raccontare altrettante storie di popoli sulle strade del mondo: immagini che sono l’essenza della mostra fotografica di Sergio Ardissone “Testimoni – Un mondo che scompare”, inaugurata giovedì pomeriggio nell’ex chiesa del Gesù (Palazzo del Michelerio, corso Alfieri 381).
L’esposizione, promossa dal Parco Paleontologico Astigiano con Comune e Provincia di Asti, rappresenta un’attenta e mirata selezione delle migliaia e migliaia di scatti che Ardissone, fotografo e giornalista astigiano, ha compiuto in decenni di viaggi con l’amata reflex in oltre settanta Paesi: lungo i sentieri himalayani, i ghiacci dell’Artico, le antiche carovaniere asiatiche, gli infuocati deserti africani.
«Oggi quelle fotografie rimangono a testimoniare l’esistenza di un mondo che già a distanza di trent’anni si è trasformato inesorabilmente, talvolta a causa di conflitti che ne hanno modificato la geografia, molte volte a causa del trascorrere del tempo che, poco a poco, cancella l'esistenza del passato».
Considerazione che lo ha portato a decidere di raccogliere nella mostra sessanta ritratti: «Volti senza nome, appartenenti a popoli misteriosi (Inuit, Kirghisi, Rabari, Apatani, Miju Mishmi, El Molo, ecc.) che evocano storie di vita autentiche e suggestive, luoghi dove il tempo pare essersi fermato. Sono immagini scattate alla ricerca dell’anima più profonda, di culti millenari e di consuetudini perfezionatesi per vivere e sopravvivere in terre per lo più isolate ed inospitali».
L’esposizione rimarrà aperta, ad ingresso libero, fino al 17 giugno secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato, domenica e festivi 10-13; 15-19.