ASTI – Questa mattina in Vescovado si tenuta una conferenza stampa indetta dal vescovo Marco Prastaro per presentare l’opuscolo “Una Chiesa che cammina”.
È questo il titolo scelto le indicazioni e proposte per l’anno pastorale 2023-2024. Settantuno pagine in cui monsignor Prastaro ci chiede di percorrere “un cammino di conversione”. Una conversione che non sarà primariamente la riorganizzazione della forma di presenza della Chiesa in questo mondo non più cristiano, ma che dovrà anzitutto essere la nostra personale conversione di fede. Così, dopo “Una chiesa che celebra”, “Una chiesa che annuncia” e “Una chiesa che dialoga” è il momento di mettersi in viaggio “Con una chiesa che cammina”.
Il vescovo lo fa parlando di “una nuova epoca” in cui “ci è richiesto molto coraggio per accettare il cambiamento e farcene una ragione”, osservando che “questa società non più cristiana non cessa però di essere il vero campo di azione della Grazia di Dio e continua ad essere il contesto in cui la nostra Chiesa è chiamata a vivere e a testimoniare la propria fede”. In questa società la fede, sottolinea il vescovo Marco, diventa una questione centrale, e uno dei nodi della vita ecclesiale è proprio quello di “rendere la fede veramente significativa e determinante per la vita dei Cristiani e per la vita di tutte le persone”.
Un cammino in sintonia con il tempo di ascolto diffuso che il Sinodo ci ha donato e che ha permesso di evidenziare alcune fatiche che la nostra Chiesa sta vivendo, prima tra tutte quella del clericalismo e la necessità di colmare “la frattura tra la dimensione ecclesiale e la vita reale delle persone, aggravata dalla carenza di linguaggi e modalità comunicative aggiornate”, superando l’immobilismo tipicamente astigiano e il comodo ripiegarsi nella propria realtà.
Temi e aspetti su cui il vescovo vorrebbe lavorare.
Monsignor Prastaro fa poi un punto sugli elementi acquisiti in quattro anni, attraverso il consiglio Pastorale Diocesano e il Consiglio Presbiterale: il cammino sinodale, il primato della Parola di Dio, il coinvolgimento delle famiglie nella formazione cristiana, la centralità della messa domenicale, ma anche la necessità di proporre cammini di formazione permanente e ancora la fraternità come stile della comunità, la ministerialità laicale, passando per il tema delle vocazioni, della riorganizzazione delle parrocchie e della testimonianza e dell’impegno all’interno delle comunità.
Nell’ultima parte delle indicazioni pastorali il vescovo lancia le proposte operative che desidererebbe venissero attuate nelle varie realtà della diocesi. Partendo dal cammino solidale che continua, saranno utili “Ritiri zonali per i consigli pastorali parrocchiali”, un corso di formazione per i nuovi Consigli parrocchiali per gli affari economici e la nascente scuola di formazione ai ministeri. Il vescovo punta molto anche sui giovani ed auspica che ci sia un confronto tra parroci, viceparroci e operatori della pastorale giovanile sulla possibilità di “creare un centro giovanile cittadino in cui i ragazzi possano incontrarsi, passare il proprio tempo libero in modo positivo, avere la possibilità per esprimere sé stessi, ricevere proposte culturali, formative e di cammino di fede a loro adeguate, avere persone capaci di accoglierli e ascoltarli”.
Ampio spazio poi al calendario pastorale, dove sono racchiusi tutti i principali appuntamenti da settembre 2023 a luglio 2024.
Le indicazioni pastorali si concludono con uno spazio dedicato alle schede bibliche che quest’anno sono quattro: Dio Padre, Dio Padre Creatore, Dio Padre Provvidente (due schede) e la misericordia di Dio.