Europa verde Verdi: “Perché è importante dire SI alla carne coltivata”

Riceviamo e pubblichiamo.

ASTI – Giovedì 23 marzo in Consiglio Comunale la maggioranza ha presentato un Ordine del giorno a sostegno della petizione contro la carne coltivata o sintetica, promosso dalla Coldiretti nazionale. Abbiamo cercato di dare delle risposte ragionate e pragmatiche alle dichiarazioni esposte nel documento presentato in aula. Il voto contrario di Gianfranco Miroglio Consigliere di opposizione di Europa verde Verdi.

Ordine del giorno 8/2023

Considerato che il cibo sintetico:

È prodotto da un bireattore;
Un tessuto muscolare all’interno di un corpo animale per la sua crescita necessita di una struttura molecolare complessa , il bireattore sostituisce l’animale : Da Wikipedia (Si definisce bioreattore ogni apparecchiatura in grado di fornire un ambiente adeguato alla crescita di organismi biologici. Si tratta in genere di un recipiente all’interno del quale viene portata a termine una reazione chimica svolta da microorganismi o da sostanze da essi derivate, attive dal punto di vista biochimico), al posto del sangue viene creata una miscela a base di acqua che contiene grassi, proteine, carboidrati, vitamine e minerali.

Non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggior consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti;
Secondo la FAO, le aree agricole occupano il 26% di tutte le terre emerse incluso i ghiacciai per un totale 33% delle terre coltivabili, inoltre l’allevamento occupa il 70% dei terreni agricoli. Tra gennaio e agosto del 2019 sono stati bruciati 5.950 km quadrati di foresta pluviale per fare spazio a terreni adibiti alla coltivazione di soia o al pascolo di bovini. Dagli oltre 200 milioni di tonnellate di soia prodotti in Brasile solo il 6% è destinato al consumo umano. Esiste un’analisi dettagliata della Carbon Footprint e cioè l’emissione di gas nocivi climalteranti che gli alimenti consumati dagli umani immettono in atmosfera, la lista ingloba tutti i momenti della vita del cibo, trasporti inclusi. Un kg di agnello consumato produce 86,4 kg di CO2, il manzo 59,6 kg, i formaggi 29,7 kg , per i vegetali dal 1,9 kg per i broccoli via via scendendo fino allo 0,89 kg per le lenticchie , la carne coltivata o sintetica ha un footprint di 1,1 kg .

Limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte del cibo;
Il consumo annuale di carne a livello mondiale è di circa 350 milioni di tonnellate, immaginiamo che la produzione di carne si fermasse. Gli scienziati dell’università della California a Berkeley e della Stanford University hanno calcolato che la riduzione delle emissioni di metano e protossido di carbonio porterebbe alla conversione di 800 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in foreste, prati, boschi e biomasse con un beneficio di diminuzione annuale a livello globale del 68% delle emissioni. La riduzione degli allevamenti intensivi farà diminuire notevolmente il rischio concreto di diffusione di malattie zoonotiche che per effetto dello spillover colpisce come sappiamo il genere umano. Negli ultimi anni la commercializzazione della carne coltivata ha avuto un balzo in avanti gli Stati Uniti ne hanno autorizzato la produzione e la commercializzazione , Singapore già nel 2020 è diventato il primo Paese al mondo ad approvare la vendita della carne coltivata. Il Ministro Lollobrigida se pensa di fermare questo processo che in Europa non è ancora avviato, crediamo stia commettendo un errore di democrazia, ledendo la libertà individuale delle persone e poi non spetta a questo governo stabilire se la carne coltivata non dovrà essere prodotta o commercializzata in Italia, ma a deciderlo sarà l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare.

Favorisce l’interesse di pochi monopolizzando l’interesse di cibo nel mondo;
Riteniamo assurdo usare il termine “monopolizzare ” ogni individuo è libero di scegliere ciò che di commestibile voglia mettere nella propria tavola, l’imposizione invece arriva da questo governo spalleggiato da Coldiretti che applicherebbe sanzioni che vanno dai 10.000 euro a 60.000 euro fino al 10% del fatturato annuale, per chi avviasse il commercio di carne coltivata. Bisogna chiarire un altro aspetto , nella bozza di legge approvata dal Consiglio dei ministri “ Il Sole 24 ore del 28 marzo 2023”, i divieti contenuti all’articolo 2 della bozza del disegno di legge «non si applicheranno ai prodotti legalmente fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea». Se l’Ue dovesse dunque approvare l’uso della carne coltivata negli Stati membri dopo averne valutato gli effetti sulla salute delle persone, «per le regole comunitarie della libera circolazione dei beni e dei servizi l’Italia non potrebbe opporsi alla loro distribuzione».

Spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura;
Ci chiediamo quale legame naturale ci sia tra cibo e coloro che ammassano centinai di esseri senzienti in luoghi chiusi in cui l’unica luce che vedranno sarà quella per andare al mattatoio, luoghi in cui questi poveri esseri mangiano e vivono sui loro escrementi, non possiamo far finta di non aver visto immagini video pubblicati nei programmi RAI di “Report” e “ Indovina chi viene a cena”. Quale legame unisce la natura con queste aziende che per far profitto modificano geneticamente i polli cosiddetti Broiler, animali selezionati a rapido accrescimento che dopo 30 / 40 giorni dispongono già di un petto e delle cosce gonfie e possono essere venduti sul mercato ad un prezzo ridicolo, il 90% dei polli allevati al mondo sono Broiler. Questo lo chiamate legame naturale?

Non tutela la salute non essendoci garanzia che i prodotti chimici siano sicuri per il consumo alimentare e l’esperienza maturata è ancora troppo limitata per giungere a conclusioni differenti;
La carne di per sé non è certo uno degli elementi più sani che ci siano, sicuramente i vegetali sono i più salutari. Ma se dobbiamo paragonarla alla carne da animali che vengono uccisi non ci sono dubbi: La carne coltivata è decisamente più sana , per molti motivi: 1) Non è OGM 2) Grasso sano al posto del grasso dannoso 3)Zero esposizione ai batteri 4)Non contiene antibiotici ed ormoni. Parliamo degli effetti che gli allevamenti intensivi hanno sulla salute umana, tra i più eclatanti , le epidemie come l’Aviaria H5N1 , l’influenza suina H1N1 , l’antibiotico-resistenza. Indagini effettuate da ARPA Lombardia hanno riscontrato una percentuale di particolato secondario (anidride solforosa, biossido di azoto , e ammoniaca) nello specifico gli allevamenti lombardi sono responsabili di circa l’85% delle emissioni di queste sostanze , derivanti soprattutto dalla diffusione di liquami zootecnici.

Non aiuta a proseguire gli obiettivi di giustizia sociale, in quanto prodotto sulla base di brevetti e tecnologie con gli alti costi di ingresso e sviluppo nelle mani di pochi grandi investimenti multinazionali;
Premesso che non esiste giustizia sociale senza una parallela giustizia ambientale, i due principi devono sempre e comunque essere una a supporto dell’altra. abbiamo elencato nei punti precedenti quanto dannosi sono gli allevamenti intensivi sia per la salute ambientale che umana, come dire che le emissioni delle auto a combustione termica sappiamo che sono dannose per l’ambiente e la salute pubblica , ma non possiamo eliminarli perché i benzinai perderanno il lavoro! La transizione ecologica comporta sicuramente delle trasformazioni importanti nel tessuto sociale, sarà la nostra capacità di “Homo Sapiens” a introdurre ogni strategia economica e sociale affinché questa transizione ecologica sia vista positivamente come deve essere e non come disse l’ex ministro della transizione ecologica, Cingolani “ un bagno di sangue”. Il consumo di carne rispetto agli anni ’60 è aumentato notevolmente, la sostenibilità ambientale negli allevamenti intensivi non esiste e per questo non possiamo permetterci ulteriore sviluppo economico del settore. Le multinazionali, in particolare l’industria farmaceutica è cresciuta e si è sviluppata creando delle lobby pericolose per la politica del nostro Paese.

Può avere impatti socioeconomici molto pericolosi, in quanto frutto di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite;
Premesso che la FAO ha stimato che, entro il 2050 il fabbisogno di carne raggiungerà un volume non più sostenibile con gli allevamenti intensivi ,l’industria alimentare ha ricercato innovazioni tecnologiche per soddisfare in futuro questo fabbisogno alimentare senza intaccare gli equilibri del nostro già fragile ecosistema. Riteniamo pertanto che la Coldiretti abbia lanciato un inutile allarmismo, contrario agli equilibri di cui oggi abbiamo un immenso bisogno, continuare a favorire la crescita degli allevamenti intensivi sarà un danno per tutta l’umanità . La carenza di foraggio dovuta alla siccità sempre più incalzante danneggerà gli stessi allevatori, fenomeni irreversibili provocati da un Footprint drammatico degli allevamenti sul nostro delicato ecosistema.

I portavoce: Patrizia Montafia – Giuseppe Sammatrice

Consigliere: Gianfranco Miroglio

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