Palio, benessere e sicurezza dei cavalli: il gruppo Europa Verde – Verdi Asti chiede al sindaco di valutare alcune modifiche all’evento
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del gruppo Europa Verde – Verdi Asti indirizzata al sindaco Rasero.
Egregio sig. Sindaco,
abbiamo sentito la necessità e l’urgenza di scriverle perché siamo in attesa di una nuova edizione del Palio, ma soprattutto alla luce di ciò che abbiamo sentito e letto in occasione della presentazione delle sue linee programmatiche per la nuova consiliatura.
Dalla sua esposizione abbiamo estrapolato parole e indicazioni intriganti (aperture, volontà di condividere scelte radicali e percorsi nuovi specie in materia di ambiente e sostenibilità) a lei suggerite evidentemente dalle condizioni di emergenza diffusa e dai quotidiani allerta che si susseguono.
Ovvio che saremo molto attenti a come e quando alle sue affermazioni seguiranno i fatti, soprattutto pronti a considerarli, i fatti, giudicandoli via-via non nella forma ma nella sostanza, pronti ad accompagnare in città progetti di cambiamento culturale e sociale, di formazione, informazione, condivisione, ma anche a contrastare percorsi che segnino invece stallo o regresso su tematiche per noi di assoluta priorità (mobilità sostenibile, rifiuti, conversione ecologica, economia circolare) elencati nel suo documento tra i campi di intervento possibili.
Riconoscendole, quindi, una teorica e positiva disponibilità di intenti, anche se offuscata qua e là da un fiume in piena di rimbrotti orientati al passato e promesse rivolte al futuro, manifestandole ovvie perplessità dettate da precedenti esperienze finite nel peggiore di modi (tavolo partecipato sui temi della sostenibilità), disposti a smontarle – le perplessità – nei giorni e nelle azioni (gruppi di lavoro e commissioni) qualora si dovessero percepire concrete aperture, restiamo al momento in attesa.
Ma nelle sue linee programmatiche abbiamo anche colto un altro frammento importante: c’è, verso la fine del testo, un riferimento all’attenzione per gli “altri” animali, quelli che stanno con noi e che accompagnano le nostre esistenze. Ci sono perfino brevi appunti per nuovi spazi, strutture, uffici, servizi a loro dedicabili. Bene. Era ora. Davvero. Soprattutto alla luce di come, per colpa dell’uomo, le altre specie viventi stanno vistosamente soffrendo e si stanno esaurendo. Anche questa è e resta una forte necessità culturale e scientifica. In tal senso ogni piccolo gesto può servire nell’immediato per suggerire riflessioni e consolidare una sensibilità più diffusa.
Due esempi, due proposte.
1) E’ stata approvata, pochi giorni fa e dopo lunga attesa, la legge delega che vieterà l’impiego di animali nei circhi e nei momenti di intrattenimento e spettacolo. Certamente si tratta di un atto legislativo che, come giusto, dovrà prevedere tempi e modalità di attuazione tali da consentire ai proprietari degli esercizi di adeguarsi. Ma, sig. Sindaco, Asti potrebbe – proprio sulla sollecitazione dell’intervento del Parlamento – adottare fin da subito, come già fatto in numerose città italiane, una ordinanza che ribadisca sul suo territorio i contenuti della Legge Delega.
2) Il Palio.
Come noto, non siamo entusiasti estimatori della manifestazione. In passato ci sono stati troppi e troppo cruenti momenti di esasperazione, di sofferenza e addirittura di morte per i cavalli in gara.
Tuttavia siamo consapevoli che il Palio per Asti è importante come evento storico, turistico, culturale.
Ne riconosciamo la legittimità, così come riconosciamo ai Comitati Palio una sempre più importante funzione di intervento e coinvolgimento sociale, specie nei quartieri e a favore di fasce giovanili più meritevoli di attenzioni. Sono, i comitati, una presenza che si è proposta a sostegno – talvolta in surroga – di altre agenzie formative territoriali indebolitesi negli anni.
Ma anche il Palio può essere ripensato come momento culturale (sfilata, museo, eventi collaterali non episodici o concentrati prevalentemente intorno alla corsa) e con un occhio più benevolo per i suoi protagonisti a quattro zampe.
Allora perché non si può dar licenza di correre il Palio senza l’uso del frustino o riducendo al minimo, in avvio, le eterne tribolazioni contro il canapo? Ci sono già molte analoghe competizioni e situazioni (Paesi del Nord Europa, ma anche in Italia, in primis Siena che sta studiando come intervenire) ove i fantini oramai da tempo cavalcano “disarmati” o “poco armati” per la convinzione che l’uso esasperato della frusta non incida affatto sulla velocità dell’animale. Più complesso il problema della partenza. Ma può sicuramente esistere modo e tempo per immaginare soluzioni ( … dall’aumento del numero di batterie, alla riduzione di concorrenti per batteria, anche prevedendo la formula del sorteggio come avviene a Siena). Permane poi la necessità di tenere ben viva l’attenzione per altri aspetti relativi alla salute dei cavalli (… cure veterinarie, monitoraggio doping). Sappiamo che in materia ad Asti si sono registrati significativi miglioramenti. Ma restare in allerta è importante.
Sig. Sindaco, è un invito a pensarci, magari già per quest’anno, muovendo proprio dalle indicazioni delle sue linee programmatiche. Asti ha certamente altre forti priorità, ma se in agenda si inserisce l’attenzione al mondo animale, partire dalla manifestazione più popolare in città potrà essere tanto simbolico quanto istruttivo/educativo.
Gruppo Europa Verde – Verdi Asti
Patrizia Montafia portavoce
Giuseppe Sammatrice portavoce
Gianfranco Miroglio cons. comunale