CANONE RAI: altro che sconti o esenzioni, costretti a PAGARLO A VITA I Ufficiale: non guardi la TV ma allo Stato non importa nulla, paghi in automatico

tv - pexels - dentrolanotiziabreak

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Canone Rai, altro che sconti o esenzioni, costretti a pagarlo a vita. E non hai scampo, anzi, è ufficiale: non guardi la TV ma allo Stato non importa nulla. La tassa continuerà ad arrivarti e, peggio ancora, la pagherai perfino in automatico.

Tra le imposte più discusse e spesso contestate dagli italiani c’è senza dubbio il canone RAI, un contributo che ogni anno suscita polemiche, dubbi e malumori.

È una di quelle tasse che, volenti o nolenti, si paga a prescindere dall’uso effettivo del servizio, un po’ come accade con il bollo auto: anche se l’auto resta ferma in garage, il tributo va comunque versato.

Il principio alla base del canone RAI è semplice: si tratta di una tassa sul possesso di un apparecchio in grado di ricevere il segnale televisivo, e quindi potenzialmente in grado di accedere ai canali del servizio pubblico.

Non importa se si guarda la televisione o meno, né se si preferiscono piattaforme o altre forme di intrattenimento digitale: il solo fatto di avere un televisore in casa comporta l’obbligo di pagare.

Vedi o non vedi, non importa: devi pagare

Molti cittadini trovano questa impostazione ingiusta o anacronistica, soprattutto oggi, in un’epoca in cui la fruizione dei contenuti audiovisivi è cambiata radicalmente. Guardare programmi in streaming, informarsi online o usare i social ha ormai sostituito la televisione tradizionale per una larga fetta della popolazione. Eppure, il canone resta un obbligo fiscale da rispettare.

Facendo un paragone, è come se si dovesse pagare un abbonamento a Internet solo per il fatto di possedere uno smartphone, indipendentemente dal suo utilizzo reale. Il senso di imposizione senza scelta è ciò che più irrita i contribuenti, che percepiscono il canone come una tassa “di principio”, piuttosto che come un servizio realmente fruito.

canone - dentrolanotiziabreak
canone – dentrolanotiziabreak

Non ci sono chance, tranne casi rari

Negli ultimi anni il pagamento del canone RAI è stato inserito direttamente nella bolletta della luce, una scelta fatta per ridurre l’evasione e rendere più immediata la riscossione. Questo sistema ha di fatto reso quasi impossibile evitarne il pagamento, salvo i casi di esonero specifico (ad esempio per gli over 75 con reddito basso o per chi non possiede alcun apparecchio televisivo).

Il canone, che ammonta a circa 90 euro all’anno, serve a finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo, garantendo la produzione di programmi informativi, culturali ed educativi accessibili a tutti. Tuttavia, la percezione diffusa è che la qualità dei contenuti non sempre giustifichi l’obbligo del pagamento, e molti si chiedono se non sarebbe più giusto trasformarlo in un abbonamento volontario.