László Krasznahorkai, Nobel per la Letteratura 2025

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László Krasznahorkai, Nobel per la Letteratura 2025: lo scrittore ungherese premiato per il suo Herscht 07769. “Per la sua opera potente e visionaria”, come è stata ufficialmente definita.

Nobel per la Letteratura 2025 a László Krasznahorkai: lo scrittore ungherese è stato premiato per il suo Herscht 07769. E le motivazioni sono chiarissime.

Il Premio Nobel per la Letteratura 2025 è stato assegnato ufficialmente László Krasznahorkai. Lo scrittore ungherese è stato premiato “per la sua opera potente e visionaria che, in mezzo all’orrore apocalittico, riafferma la forza dell’arte”.

Il suo Herscht 07769, è stato ricordato non solo come un grande romanzo contemporaneo ma anche come un’opera lodevole per la sua capacità di rappresentare con precisione i disordini sociali del Paese.

Perché è stato premiato? In Herscht 07769, ha chiarito la Swedish Academy, non ci si trova in un incubo febbrile sui Carpazi, ma di fronte al ritratto di una cittadina contemporanea.

Cosa rappresenta la sua opera

Quella della Turingia, in Germania, segnata da anarchia sociale, omicidi e incendi dolosi. Al tempo stesso, la storia del romanzo si svolge sullo sfondo della eredità di Johann Sebastian Bach. È un libro scritto “in un unico respiro”, in cui violenza e bellezza si congiungono in modo “impossibile”.

Ma Chi è László Krasznahorkai? Come gli appassionati sapranno, László Krasznahorkai, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2025, è nato nel 1954 nella piccola città di Gyula, nel sud-est dell’Ungheria, vicino al confine con la Romania. L’Accademia di Svezia lo ha premiato “per la sua prosa visionaria e apocalittica che esplora con profondità e compassione le tensioni dell’esistenza umana”. Autore complesso e raffinato, Krasznahorkai è considerato una delle voci più potenti della letteratura contemporanea, capace di fondere filosofia, poesia e disperazione in un linguaggio unico.

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Gli esordi

Ha esordito nel 1985 con Satantango, romanzo che lo ha consacrato come narratore di culto. L’opera, ambientata in un villaggio ungherese in rovina, descrive la decadenza di una comunità attraverso un intreccio denso e ipnotico. Il libro è stato portato al cinema dal regista Béla Tarr, con cui Krasznahorkai ha instaurato una lunga collaborazione artistica culminata anche nel celebre film The Turin Horse. Altri suoi titoli di rilievo sono Melancolia della resistenza, Guerra e guerra e Sei là, dottor Freud?, opere che esplorano l’isolamento, la follia e il senso del collasso del mondo moderno.

La sua scrittura è nota per la struttura monumentale delle frasi, spesso lunghe pagine intere, e per la capacità di trascinare il lettore in un flusso narrativo ininterrotto e quasi ipnotico. Krasznahorkai costruisce mondi dominati dal caos, ma allo stesso tempo illuminati da una profonda umanità e da una continua ricerca di significato.