“È passato di sotto? Solo una marachella, ha solo 14 anni”: invece no, è un REATO I Papà, guai a giustificarlo: nei guai finisci tu per primo, e ne paghi le conseguenze

papà e figlio al parco giochi - pexels - dentrolanoziabreak
“È passato di sotto? Ma sì, ha solo 14 anni, è una marachella…”: una frase che molti genitori pronunciano con leggerezza, convinti che certi comportamenti giovanili siano soltanto piccoli errori di crescita. E invece no.
Azioni impulsive senza vere conseguenze? No, appunto, invece no: in alcuni casi, ciò che può sembrare una semplice bravata è, a tutti gli effetti, un reato.
È proprio ciò che accade quando un minorenne decide di “passare sotto” pensando che quel che stia facendo poi non sia così grave rispetto a quanto invece è.
Errore di valutazione suo certo, e chissà se poi da addebitare solo ed esclusivamente alla giovane età, alla voglia di fare davvero una marachella o a dell’altro.
Sì, perché ammesso che ci sia – o meno – la piena consapevolezza che farlo non sia una stupidaggine ma un reato, lo sbaglio a monte, arriva dal fronte ‘educativo‘. Ma di cosa parliamo?
Passi di sotto? Ma è un reato e ne paghi il prezzo
Passare di sotto, dunque no, non si fa. Ma sotto dove? Stiamo parlando di chi appunto passa sotto ai tornelli della metropolitana per evitare di pagare il biglietto, un gesto che in apparenza sembra innocuo, ma che la legge non tratta affatto come tale.
Il fatto, infatti, rientra nella fattispecie del reato di evasione del pagamento di un servizio pubblico, e non può essere derubricato a semplice “ragazzata”. Anche se l’autore è un minore, la responsabilità non sparisce — anzi, si sposta. A pagare, in senso figurato e spesso anche letterale, sono i genitori o i tutori legali, chiamati a rispondere delle azioni dei figli minori quando questi non hanno ancora la piena capacità di intendere e di volere.
I genitori ne pagano un doppio prezzo
E qui sta il punto più importante: non si tratta solo di multe o sanzioni amministrative, ma anche di un principio educativo. Giustificare comportamenti scorretti con la scusa dell’età significa trasmettere ai ragazzi un messaggio profondamente sbagliato, quello per cui esistono “infrazioni accettabili”. Al contrario, ogni piccolo gesto che viola una regola deve essere spiegato, contestualizzato e corretto.
La legge italiana è chiara: i genitori hanno il dovere non solo di vigilare, ma anche di educare. Se un figlio commette un illecito, è compito loro fargli comprendere la gravità di ciò che ha fatto. E nel caso specifico dei trasporti pubblici, i controlli sono sempre più serrati, e chi viene sorpreso a eludere il pagamento rischia multe salate e, nei casi più gravi, denunce formali. Non è dunque una semplice “marachella”, ma un atto che infrange la legge e mina le regole del vivere civile. Papà, mamma: non giustificatelo. Non solo perché rischiate in prima persona, ma perché il rispetto delle norme comincia proprio da casa, da come si reagisce di fronte a un errore. Meglio un richiamo oggi che un guaio serio domani.