DRACULA è sepolto a NAPOLI: clamorosa rivelazione della scienza I Altro che Transilvania: il vampiro era vero e la sua tomba è qui

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Dracula è sepolto a Napoli: sì, tutto vero, altro che leggenda, altro che fantasia. La clamorosa rivelazione della scienza. Non ti serve andare in Transilvania: il vampiro era vero, e la sua tomba è qui, sotto casa.
Dracula sarebbe sepolto in Italia: a rivelarlo è, clamorosamente, l’iscrizione su una tomba a Napoli che è stata tradotta di recente.
La leggenda senza tempo, esattamente come il vampiro stesso che ne è il protagonista assoluta, ora scrive una nuova pazzesca pagina.
Non solo il conte Dracula era vero, ed è esistito: ma ha avuto anche una sepoltura visitabile. E non in transilvana: ma in Italia.
Sì, esatto, come dicevamo in apertura, vi è una tomba che, dalle nostre parti, darebbe – una volta tradotta – una chiara indicazione in tal senso.
Cosa sappiamo sulle origini di Dracula
La leggenda di Dracula ci porta alla storia che, nel 1462 vide protagonista un nobile, il conte Vlad e sua moglie Elisabetta: un amore perfetto, il loro. Ma il destino, durante uno scontro bellico con gli ottomani, fu tragico. Per colpirlo nel suo punto ‘debole’, l’amore, gli ottomani inviarono una falsa lettera alla bella Elisabetta annunciando la morte del suo amato.
Lei, gettata nello sconforto più totale, decise che avrebbe abbracciato l’oscurità, non potendo vivere senza di lui. Vlad tornò dalla battaglia e la trovò morta: qualcosa si ruppe per sempre in lui. Trattandosi di un suicidio, la chiesa negò la sepoltura di sua moglie e allora Vlad decise di rinnegare Dio. La leggenda a questo punto prende il sopravvento: si narra che trafisse con la sua spada il crocifisso della cappella del suo castello, e ne uscì del sangue che bevve. E da quel giorno divenne Dracula, ovvero il ‘non morto’, il principe dell’oscurità.
Cosa altro è emerso, e il mistero della sepoltura
C’è però anche chi racconta altre versioni della storia: si narra ad esempio che il conte Vlad, ricco e potente, fosse però malato di talassemia, e che per potersi curare, non essendoci all’epoca soluzioni come quelle attuali, letteralmente bevesse il sangue dei giovani, non potendo ricorrere a trasfusioni o altro. Il buio? Pare che lo aiutasse nella rigenerazione cellulare. E c’è chi, perfino, trasferisce la sua tomba in Italia, a Napoli.
Il direttore di Santa Maria La Nova ha svelato i risultati degli studi sull’iscrizione di una tomba ospitata nel complesso religioso nel centro di Napoli. Si tratterebbe di un elogio funebre a Vlad III di Valacchia, colui che ispirò il romanzo che dette vita al mito di Dracula. Chi ha in programma un viaggio in Transilvania, sulle tracce del conte Dracula, dovrebbe dunque cambiare destinazione e andare in Italia non in Romania.