Gratta e Vinci, ora devi pagare 119.900 € all’Agenzia delle Entrate: meglio se non li compri mai più o ti distruggono | Controllano ogni giocata

Gratta e Vinci (Foto di Adem Erkoç da pexels) - dentrolanotiziabreak.it
Gratta e Vinci: la fortuna può costare cara. Scopri cosa si nasconde dietro un semplice biglietto grattato e perché potresti pentirti di aver vinto.
C’è qualcosa di ipnotico nel suono della monetina che gratta via l’argento. Un gesto veloce, quasi automatico, che per un istante sembra poter cambiare la vita. È il fascino del “forse”: forse vinco, forse è oggi il mio giorno.
Ogni bar ha il suo angolo dei sogni: espositore pieno di biglietti colorati, dai nomi promettenti. “Mega Miliardario”, “Tutto per Tutto”, “Numerissimi”. Solo a leggerli sembra che i problemi si sciolgano da soli, magari con un 7 sotto una X.
Ogni anno in Italia si vendono milioni di Gratta e Vinci. Alcuni li comprano per scaramanzia, altri per sport, altri ancora per disperazione mascherata da speranza. In fondo, chi non ha mai pensato: “Dai, uno da 5 euro… che vuoi che sia?”
E quando succede davvero, quando trovi quel numero fortunato e ti rendi conto che hai vinto, è un attimo. Il cuore parte a mille, la mente vola a ville al mare, viaggi esotici, auto da sogno. Ma la realtà ti riporta con i piedi per terra. Devi pagare all’Agenzia delle Entrate. Perché? Andiamo a scoprirlo.
Gratta e Vinci: perché devi pagare all’Agenzia delle Entrate
Perché dietro ogni sogno grattato, c’è una realtà che spesso viene dimenticata: lo Stato. Sì, lui c’è sempre. Anche quando vinci. Anzi, soprattutto quando vinci. Non parliamo di “tasse sui ricchi” o cose del genere. Parliamo di una sorta di “tassa sulla fortuna”.
Su una vincita da 600.000 euro, ad esempio, potresti doverne “restituire” allo Stato ben 119.900 euro. Praticamente ti sei fatto un Gratta e Vinci e hai vinto un mutuo. Sì, la trattenuta alla fonte è del 20% su tutto ciò che supera i 500 euro. E se pensi che basti intascare i soldi e festeggiare, ripensaci.
Ora controllano ogni giocata
Le vincite, spiega quifinanza.it, vengono tassate direttamente alla fonte, quindi non devi inserirle nella dichiarazione dei redditi. Ma attenzione: devi conservare la ricevuta, per dimostrare che quei soldi non arrivano da attività “creative”. Per il Fisco non sei un fortunato, sei un contribuente con una X da spuntare.
Non importa se hai vinto una volta sola, con un biglietto comprato d’impulso mentre prendevi il caffè. Se la somma è alta, potresti finire sotto controllo. Insomma, il Gratta e Vinci può farti sognare ma anche svegliare bruscamente. Soprattutto quando scopri che la vera vincita, spesso, è dell’Agenzia delle Entrate. In fondo, non si dice forse che “il banco vince sempre”?