Spesa, da oggi la paghi al 50%: il Governo ha tolto l’Iva su tutti questi prodotti | Riempi il carrello come un Re

Iva eliminata dal Governo (Foto di Tumisu da Pixabay) - dentrolanotiziabreak.it
Prezzi tagliati, tasse sparite e carrelli più leggeri: grazie al Governo la spesa quotidiana è diventata un piccolo lusso accessibile.
Succede raramente, ma quando accade, si sente il rumore dei carrelli che corrono felici tra gli scaffali a fare scorta.
Perché quando la spesa costa meno – e non di qualche centesimo – la notizia si diffonde più velocemente del profumo del pane appena sfornato. E stavolta non si tratta dei soliti sconti promozionali o di tessere fedeltà che promettono viaggi in crociera e poi ti danno un portachiavi (perché ci vogliono due vite per accumulare i punti necessari).
No, stavolta è proprio un taglio netto sui prezzi, deciso direttamente da chi i prezzi può davvero modificarli, cioè il Governo.
Un’iniziativa che sa di rivoluzione nel mondo del consumo quotidiano, e che riguarda proprio quei prodotti che usiamo ogni giorno, quelli che fanno parte del nostro rituale domestico. Il Governo ha tolto l’Iva su alcuni prodotti, è il momento di approfittarne.
Spesa conveniente: il Governo ha tolto l’Iva
Infatti mentre in molti Paesi l’unico sconto garantito sembra quello del supermercato sotto casa, da un’altra parte d’Europa qualcuno ha pensato in grande: via l’Iva da caffè, cioccolato e libri. Roba seria. Non è una promozione stagionale, è una scelta politica.
Il Paese in questione? La Danimarca, dove il Governo, riporta money.it, ha deciso di dare una piccola gioia ai cittadini tagliando fuori la tassa su alcuni dei prodotti più amati (e più rincarati) dell’anno. Il caffè, ad esempio, era diventato quasi un lusso, e non solo al bar. Il cioccolato? Un vizio da dosare col contagocce.
I cittadini corrono a riempire il carrello
Secondo i danesi, se proprio si deve affrontare la vita adulta, almeno che sia con una tazzina di caffè e un pezzo di cioccolato, senza l’IVA a fare da terzo incomodo. E già che c’erano, hanno tolto anche quella sui libri, per invogliare la gente a leggere invece di scrollare. Magari non farà aumentare i lettori dall’oggi al domani, ma di sicuro aiuta a non dover scegliere tra un romanzo e un pacco di pasta. Un piccolo miracolo fiscale che però costerà caro allo Stato. Parliamo di centinaia di milioni, ma a quanto pare, vale la pena.
E qui da noi? Beh, per ora il caffè resta al 22% di IVA, il cioccolato al 10% e i libri al 4%. Un po’ meno di prima, ma ancora lontani dalla “spesa da Re”. Per adesso ci tocca fare i conti col carrello, e con un pizzico di invidia.