Mantenimento, la legge cambia tutto: chi ha pagato da solo può farsi ridare i soldi spesi | Anche senza accordi scritti ti spetta il rimborso immediato

La legge (Foto di KATRIN BOLOVTSOVA da pexels) - dentrolanotiziabreak.it
Anche senza accordi scritti o sentenze, chi ha sostenuto da solo le spese per il mantenimento può ottenere il rimborso. E ora la legge non lascia più scuse.
A volte la vita familiare non segue copioni precisi. Succede che le cose si facciano un po’ a sentimento, che si vada avanti “come viene”, contando sul buon senso e sulla disponibilità reciproca. Fino a quando, però, qualcosa si inceppa.
Non è raro che, dopo una separazione o una rottura, certe responsabilità finiscano tutte sulle spalle di uno solo. Qualcuno tiene botta, qualcun altro si defila. E tra bollette, scarpe nuove e mensa scolastica, i conti iniziano a non tornare.
“Ma non c’era un accordo scritto!”, “Non ho mai firmato nulla!”, “Non mi ha mai chiesto niente!”: sono le frasi che spesso si sentono quando si cerca di far valere un diritto. Eppure, a volte, la realtà parla più forte dei documenti.
E proprio su questo principio si fonda una recente decisione destinata a far discutere parecchio. Una di quelle svolte che rimettono in equilibrio situazioni rimaste in bilico troppo a lungo.
Mantenimento: quando spetta il rimborso totale
Un genitore che ha sostenuto, per anni, tutte le spese per crescere un figlio – senza un assegno stabilito dal giudice, senza richieste formali – può oggi ottenere il rimborso di quanto ha speso anche in assenza di un accordo. Non si parla di favori, ma di doveri. E se uno ha fatto il suo (e anche quello dell’altro), ora può finalmente recuperare.
Il punto è semplice, spiega brocardi.it: essere genitori comporta obblighi concreti. Il mantenimento non è opzionale e non può dipendere da scartoffie o silenzi. Se uno solo ha pagato tutto – dalla pizza del sabato alle scarpe da ginnastica – l’altro non può tirarsene fuori perché “non c’era nessuna sentenza”. La legge guarda ai fatti, non agli alibi.

Puoi farti restituire tutti i soldi
E non serve nemmeno avere una cartella piena di scontrini o ricevute. Basta dimostrare, in modo coerente e serio, chi ha realmente sostenuto la vita quotidiana del minore: chi lo ha vestito, nutrito, accompagnato, curato. Il resto viene da sé. La quota che spettava all’altro non è un regalo: è un credito esigibile.
La nuova linea seguita dai giudici alza l’asticella della responsabilità. Chi si è fatto carico di tutto può finalmente farsi valere, anche dopo anni. E chi pensava di cavarsela con qualche spesa sporadica, dovrà rivedere i conti. Letteralmente.