Stipendio, da settembre ti ritrovi fino a 1.200€ in più: con il nuovo taglio IRPEF arrivano i soldi veri | Questi sono i parametri

Busta paga

Busta paga: novità (Canva) dentrolanotiziabreak.it

Un cambiamento già approvato promette di aumentare lo stipendio da settembre. Ma non tutti potranno beneficiarne.

Settembre potrebbe portare una sorpresa in busta paga per milioni di lavoratori italiani.

Non si tratta di un bonus una tantum, ma di un cambiamento strutturale già approvato che inciderà sullo stipendio mensile.

Una misura che non riguarda tutti, ma solo chi rientra in determinati requisiti di reddito. La differenza potrà essere concreta e visibile già dal prossimo cedolino, con importi che potrebbero crescere in modo significativo.

La domanda è: chi vedrà davvero lo stipendio aumentare?

La busta paga cambia: un mese ricco di sorprese per i lavoratori

Settembre non porta con sé soltanto il ritorno alla routine e alle scadenze dopo le ferie, ma anche una sorpresa che riguarda le buste paga di milioni di italiani. Si tratta di una misura già approvata dal governo, destinata a mettere soldi veri nelle tasche dei lavoratori.

Non sarà però automatica per tutti: solo chi rientra in determinati parametri potrà vedere il proprio stipendio più alto. Il cambiamento, atteso da mesi, promette di dare respiro al ceto medio, la fascia che più di tutte sostiene il peso del fisco. Ma di cosa si tratta esattamente?

Aumento dello stipendio
Aumento dello stipendio (canva) dentrolanotiziabreak.it

Manovra 2025 confermata: cosa succederà allo stipendio degli italiani

Il governo ha confermato con la manovra 2025 un intervento concreto: il taglio dell’aliquota IRPEF per i redditi fino a 60.000 euro lordi annui. In pratica, la seconda aliquota passerà dal 35 al 33%, con un vantaggio medio che può arrivare a 1.200 euro netti l’anno, circa 100 euro al mese. Chi supera questa soglia, invece, non avrà diritto al beneficio. La misura rappresenta un ritorno a uno dei cavalli di battaglia di Forza Italia, sostenuto anche da Fratelli d’Italia, con l’obiettivo di alleggerire il carico fiscale del ceto medio. Si tratta di un provvedimento atteso a lungo, annunciato già lo scorso inverno ma concretizzato solo adesso. Per attuarlo servono circa 4 miliardi di euro, cifra che il governo conta di recuperare grazie al concordato biennale.

Con la riforma, il sistema a tre scaglioni Irpef rimane invariato nella struttura: 23% fino a 28.000 euro, 33% fino a 60.000 e 43% oltre questa soglia. Ma il vantaggio si farà sentire soprattutto per chi ha redditi compresi tra i 30 e i 60mila euro, con un risparmio variabile tra 40 e 1.500 euro l’anno. Un passo importante che, nelle intenzioni dell’esecutivo, vuole restituire centralità e fiducia al ceto medio, motore fondamentale dell’economia italiana.