Crescono le richieste di aiuto sul fine vita: il “Numero Bianco” segna un anno record

Mani nelle mani (Canva) Dentrolanotiziabreak.it
In aumento le chiamate al servizio di orientamento sul fine vita. Emerge un forte bisogno di informazione chiara e accessibile.
Negli ultimi dodici mesi Numero Bianco ha registrato un flusso di contatti mai così alto. La crescita è stata costante, segnalando un interesse diffuso e un bisogno urgente di risposte.
Tra le voci che si intrecciano, emergono storie, dubbi e richieste di orientamento. Si tratta di una scelta estremamente delicata che necessità di informazioni corrette e precise.
Dietro ogni telefonata c’è un percorso umano complesso, che va ben oltre la semplice ricerca di informazioni. Il supporto psicologico è fondamentale per non incorrere in scelte affrettate.
Cosa sta succedendo e quali sono i cambiamenti in atto per rispondere alle esigenze di cittadini.
Un anno di ascolto e orientamento al Numero Bianco
Il servizio, attivo ogni giorno, è diventato un punto di riferimento per chi cerca chiarimenti su questioni legate al fine vita. Si tratta di un canale pensato per fornire informazioni affidabili su aspetti giuridici, medici e procedurali, affrontando temi come eutanasia, suicidio medicalmente assistito, testamento biologico, interruzione delle terapie e sedazione palliativa profonda.
L’aumento delle chiamate nell’ultimo anno, pari al 14% rispetto al periodo precedente, evidenzia quanto queste tematiche stiano emergendo nel dibattito pubblico e nella vita delle persone. In media, le richieste più frequenti hanno riguardato eutanasia e suicidio medicalmente assistito, con circa cinque contatti al giorno. Seguono le domande sull’interruzione delle terapie e sulla sedazione palliativa profonda, che superano la media di una richiesta quotidiana.

I numeri che raccontano un bisogno reale
Nel corso dell’anno, 580 persone hanno ricevuto indicazioni pratiche per accedere alla morte volontaria medicalmente assistita, sia in Italia sia in Svizzera. La distribuzione di genere è risultata quasi equilibrata, con una leggera prevalenza femminile. Un’analisi delle provenienze geografiche, rapportata alla popolazione, mostra che alcune regioni presentano un’incidenza più alta di contatti. Il Piemonte, ad esempio, ha registrato 28 richieste ogni 100mila abitanti, con un totale di 1.181 chiamate, collocandosi tra le prime dieci regioni per numero di contatti pro capite.
Questo quadro suggerisce che il servizio non è utilizzato solo in momenti di emergenza, ma anche per pianificare percorsi informativi e decisionali. L’ampia varietà delle richieste dimostra come la consapevolezza sul tema stia crescendo, spingendo le persone a informarsi prima di affrontare situazioni critiche. Il “Numero Bianco” si conferma così un presidio di informazione e ascolto, capace di offrire non solo risposte tecniche ma anche un supporto umano. L’accesso gratuito e quotidiano, unito alla competenza degli operatori, rende questo strumento un punto fermo per chi affronta scelte complesse, in un contesto dove il bisogno di chiarezza e orientamento è destinato a crescere ancora.