OSPEDALE sotto scacco: il pizzo dei parcheggiatori abusivi contro medici e infermieri

Parcheggio pubblico (canva) Dentrolanotiziabreak.it
Un incubo quotidiano per il personale sanitario dell’ospedale San Giovanni Bosco, ostaggio dei parcheggiatori abusivi. Servono soluzioni.
C’è un luogo, in una grande città, dove la paura non finisce con il turno di lavoro. Dove le cure si intrecciano con l’ansia e dove ora anche il parcheggio diventa un rischio inaspettato.
Un luogo chi salva vite deve fare i conti con minacce quotidiane, anche fuori reparto. Infermieri e Dottori sono sotto minaccia, urge trovare una soluzione.
Non si tratta di un nuovo virus, ma di qualcosa di più tangibile che i professionisti si trovano ad affrontare ogni giorno. L’allarme è stato lanciato, ora tocca a chi di dovere reagire trovando un sistema di controllo e sicurezza.
Ecco di cosa si tratta e chi sta colpendo.
Il ricatto quotidiano che mette a dura prova chi lavora per salvarci
Pochi metri separano l’ingresso dell’ospedale San Giovanni Bosco da una piazza che, ogni giorno, si trasforma in una trappola per chi vi lavora. Nonostante si tratti di un parcheggio pubblico e gratuito, da tempo è nelle mani di parcheggiatori abusivi che presidiano la zona con metodi sempre più spavaldi. Non importa l’orario né la stagione: il copione si ripete anche in piena notte o durante i mesi più caldi, quando i posti auto sono abbondanti. La dinamica è semplice: si paga per non rischiare. Ma per chi si rifiuta, spesso, il prezzo diventa più alto.
Infermieri, medici, operatori sanitari sono tra le vittime più esposte, obbligati a lasciare l’auto per turni che superano anche le dieci ore. E quando il lavoro finisce, la sorpresa spesso non è piacevole. Vetri spaccati, danni, intrusioni: segnali chiari per chi osa opporsi. La sensazione che si respira è quella di un’invisibile pressione, una forma di intimidazione silenziosa ma persistente, che colpisce chi lavora nell’ombra per garantire cure e assistenza.

Tra degrado e paura, la richiesta d’aiuto rimasta inascoltata
L’ultimo episodio, avvenuto all’alba del 5 agosto, è solo uno dei tanti. Un infermiere ha trovato l’auto danneggiata dopo aver lavorato tutta la notte. Non era la prima volta che succedeva, e probabilmente non sarà l’ultima. La sua unica colpa? Non aver ceduto alla richiesta di “offerta” da parte dei soliti volti che affollano il parcheggio. Una situazione ben conosciuta da chi frequenta l’ospedale, ma che continua a non trovare soluzione. Nonostante segnalazioni, denunce e appelli.
La mancanza di un sistema di videosorveglianza efficace vanifica ogni possibilità di difesa. La telecamera attuale copre solo l’ingresso, lasciando l’area del parcheggio completamente esposta. E così, anche chi denuncia, si ritrova con una pratica destinata all’oblio: accuse contro ignoti, ma di fatto volti noti. Alcuni riescono persino a entrare nella struttura, confondendosi con pazienti e visitatori. Alcuni sono arrivati fino agli spogliatoi del personale, rubando oggetti personali o approfittandone per lavarsi. Le soluzioni esistono, ma sembrano lontane dalla priorità. Nel frattempo, il personale sanitario continua a lavorare tra corsie e corsa al parcheggio sperando, ogni giorno, che fuori non accada nulla.