Il Piemonte cambia marcia: un nuovo PIANO ARIA salva i veicoli diesel Euro 5

Carburante diesel (canva) Dentrolanotiziabreak.it
La Regione aggiorna il Piano Aria: obiettivo ridurre le emissioni e evitare lo stop ai diesel Euro 5, senza penalizzare i cittadini.
Un conto alla rovescia che sembrava inarrestabile verso il blocco dei mezzi diesel Euro 5. Un blocco che avrebbe cambiato le abitudini di migliaia di persone.
Ora qualcosa si muove: il Piemonte non vuole più subire. Il progetto vuole andare incontro ai cittadini ma senza mai perdere di vista la salvaguardia dell’ambiente.
E prepara un piano aggiornato sulle nuove esigenze. Un progetto che guarda lontano, senza lasciare indietro nessuno. Ecco di cosa si tratta, come funziona e quali saranno le conseguenze possibili sui cittadini e sull’ambiente.
Una strategia regionale per ripensare il rapporto tra mobilità e ambiente
Per mesi, lo spettro dello stop ai diesel Euro 5 ha aleggiato sulle principali città del bacino padano. Una misura annunciata per contrastare l’inquinamento atmosferico, ma vissuta da molti come una condanna alla propria quotidianità. Il Piemonte, però, ha deciso di sfruttare il tempo concesso dal Decreto Infrastrutture 2025 per cambiare passo e riscrivere il proprio Piano per la qualità dell’aria.
Il punto non è solo evitare un blocco: si tratta di trovare un nuovo equilibrio tra esigenze ambientali e diritto alla mobilità. Una sfida non semplice, ma affrontata con determinazione. A guidare questo processo, una task force regionale che mette insieme tecnici, scienziati e amministratori. Tutti con un compito comune: ridurre le emissioni inquinanti senza togliere respiro alla vita di ogni giorno. È un lavoro silenzioso ma concreto, fatto di numeri, studi e nuove idee. Un approccio che non rincorre emergenze, ma pianifica il cambiamento.

Dai biocarburanti all’AI: le mosse del Piano Aria per evitare lo stop
Un piano concreto che unisce tecnologia, scienza e buon senso. Le intenzioni sono chiare e i numeri anche: il nuovo Piano Aria punta a tagliare almeno 500-700 tonnellate di ossidi di azoto e 40-70 tonnellate di polveri sottili. Come? Non solo con divieti, ma soprattutto con soluzioni. La Regione ha messo in moto una vera e propria macchina operativa, che coinvolge Arpa Piemonte, il Politecnico e le Università del territorio, affiancati da enti locali ed esperti. In programma ci sono misure già collaudate e idee inedite. Tra queste l’introduzione di biocarburanti nei veicoli pubblici e privati, un uso più intelligente dei semafori urbani gestiti con algoritmi di AI, il potenziamento del trasporto pubblico con tessere gratuite per gli studenti e bonus fino a 150 euro.
Ma non finisce qui. Allo studio anche soluzioni meno convenzionali tra cui cubi filtranti alimentati da energie rinnovabili per “aspirare” l’inquinamento urbano. Ma anche sistemi di nebulizzazione d’acqua per intrappolare le polveri sottili, materiali fotocatalitici per rivestire muri e strade e trasformarli in strumenti di purificazione ambientale. C’è persino l’ipotesi di autostrade “intelligenti” con limiti dinamici e l’ibridazione dei motori diesel esistenti con kit di riconversione tecnologica. Si tratta di un piano che parla il linguaggio dell’innovazione, ma non dimentica le persone.