POSTE ITALIANE allo sbando, prelevati € 7.000 da numerosi conti correnti | Gli errori dell’istituto ti lasciano in mutande

Poste italiane - fonte_Canva+Ansa - Dentrolanotiziabreak.it
Ormai sembra proprio che Poste Italiane stia andando allo sbando, ora ti tolgono € 7.000 dal conto per un errore commesso da loro.
In queste ultime settimane sono migliaia i clienti di Poste Italiane che si trovano di fronte a una situazione che sembra avere quasi dell’assurdo. L’importo è di € 7.000 quello dei prelievi effettuati sui conti correnti, senza che ci sia stata autorizzazione esplicita.
In un primo momento si è creduto che ci potesse essere un attacco informatico, poi un bug di sistema, ma infine è stato possibile comprendere che c’era una realtà veramente molto diversa dietro a tutto questo.
Ci sono cittadini, soprattutto pensionati e piccoli risparmiatori che hanno ricevuto una raccomandata che sembra proprio non dare buone notizie; il messaggio è chiaro e vuole che i cittadini tirino fuori i loro soldi, anche se la colpa di quello che è successo non è esattamente sulle loro spalle.
No, l’email non è falsa, anzi, è assolutamente reale, occorre solo comprendere se si fa parte degli sfortunati che riceveranno l’addebito.
Conti svuotati e panico tra i clienti: ecco cosa sta accadendo
Diverse le provincie italiane da cui sono arrivare alcune segnalazioni di eventi di tale genere. In particolare sono state particolarmente colpite il Piemonte e la Sicilia, ma si teme che la situazione si potrebbe espandere su tutto il territorio italiano. Gli utenti hanno subito un addebito che va dai 1000 ai 7000 euro e in alcuni casi non riuscivano nemmeno a comprenderne il motivo.
A peggiorare la situazione, la mancanza di comunicazione trasparente, che sta colpendo non solo le Poste, ma anche per alcune banche che proprio di recente, sono finite sotto le luci dei riflettori. Il contenuto della raccomandata è chiaro: “In considerazione di quanto sopra, si procederà… a effettuare uno storno di quanto non dovuto“. Il tutto “nei limiti del saldo disponibile“.

Ecco la verità sul caso poste
Il buco di cui si parla non è causa di un attacco hacker, ma di un errore informatico legato a un problema contabile con quelli che sono i Buoni Fruttiferi Postali della serie J47, sottoscritti da molti cittadini nel 2015. I buoni erano indicizzati all’inflazione e alla scadenza, ovvero tra il 2024/2025 garantivano un certo rendimento. Nel momento della riscossione, l’ente ha però scoperto di aver sbagliato i calcoli, gli importi versati ai clienti sarebbero stati più alti del dovuto, a causa di un errore nell’applicazione del coefficiente di indicizzazione.
A questo punto proprio Poste Italiane anche se non direttamente responsabile deve procedere con il recupero delle somme per conto della Cassa Depositi e Prestiti.