Manca la manodopera qualificata: a lanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Piemonte, che ha recentemente stilato un rapporto.
In Piemonte e Valle d’Aosta nel 2018 le imprese hanno registrato difficoltà di reperimento per 91.380 persone, pari a 27,8% delle assunzioni previste e per i giovani under 30, sempre l’anno scorso, le imprese non hanno potuto reperirne 29.770, pari al 28,6% del fabbisogno.
«L’emergenza manodopera nelle imprese è “figlia” della scarsa preparazione dei ragazzi al mondo del lavoro – rivela in una nota Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – in Italia gli under 30 occupati o in formazione sono appena il 4,2% del totale, a fronte della media del 15% nell’Ue a 28. Siamo al terzultimo posto in Europa».
A scarseggiare sono soprattutto le professionalità del digitale e Ict. È difficile trovare laureati e diplomati adeguati: laureati in ingegneria industriale, in indirizzo scientifico, matematico e fisico, ingegneri elettronici e informatici, diplomati in informatica e telecomunicazioni. Ma mancano anche camerieri, commessi, cuochi attrezzisti macchine utensili, meccanici e montatori, tecnici vendite e distribuzione, autoriparatori, installatori e autisti di mezzi pesanti.
Felici lancia due proposte: «La prima è la necessità di rendere l’apprendistato più appetibile dal punto di vista del costo del lavoro a carico dell’impresa, soprattutto al termine del percorso di apprendistato laddove ci sia l’assorbimento in azienda del giovane. La seconda è il consentire la valorizzazione del ruolo del maestro artigiano, l’unico in grado di trasferire al giovane le conoscenze e competenze utili per una corretta qualificazione professionale».
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